Il socio Bruno Bernardini, già direttore delle poi soppresse Ferrovie Padane, ci ha consegnato una relazione scritta che risale al 1957 che supportò allora le posizioni di opposizione delle comunità del territorio alla ventilata decisione Governativa della chiusura della linea ferroviaria Rimini - Novafeltria. Chiusura avvenuta poi ugualmente, sostituita da un servizio di autolinea, nel 1960.
Per un esame obiettivo delle condizioni che giustificano la conservazione della Ferrovia, questa deve essere anche considerata nel complesso del Montefeltro e della valle del Marecchia che, per il loro sviluppo naturale, economico, industriale e culturale, traggono alimento in modo preponderante, e a volte decisivo, dalla Ferrovia e dalla sua efficienza, quale unico mezzo sicuro e conveniente di collegamento con Rimini, che è lo scalo intorno al quale gravita tutto il retroterra e a cui fanno capo importanti linee di traffico.
La valle del Marecchia fornisce correnti di traffico particolarmente intense e con caratteristiche di massa che possono essere servite convenientemente solo da mezzi su rotaia. È infatti da considerare che solamente una ferrovia può convogliare in una valle come quella del Marecchia cinquecento viaggiatori, e oltre, entro un brevissimo intervallo di tempo, fornendo, altresì a essi, nelle stazioni della linea, confortevoli sale d'aspetto, riscaldate durante la stagione invernale, ove ripararsi dagli agenti atmosferici che nella zona assumono carattere violento e prolungato; tale favorevole condizione è particolarmente importante per i numerosi ragazzi e studenti che possono così restare tutto il giorno fuori di casa senza subire l'ingiuria del tempo.
A proposito è importante rilevare che la Ferrovia ha quasi tutte le stazioni poste nel cuore degli abitati; valga per tutte l'esempio di Rimini ove esistono addirittura due stazioni: una vicinissima alla stazione F.S. e l'altra nel cuore della città. La strada Provinciale Marecchiese, che per tutta la parte montana non ha in fianco la Ferrovia che corre in sede propria, ha un andamento tortuosissimo con forti acclività e sezione modesta, per cui non è pensabile che il traffico oggi servito dalla Ferrovia possa essere garantito da mezzi su strada che già in condizioni atmosferiche favorevoli circolano con difficoltà e con costante pericolo per il pubblico, specie se si tiene nel debito conto il costante aumento della piccola e media motorizzazione privata, che sempre più mette in evidenza la palese insufficienza delle strade.
Bruno Bernardini
Littorina ferma alla stazione capolinea di Novafeltria.