GLI ULTRASUONI

Nella primavera del 1959, dopo meno di tre anni capo tecnico nell'Officina Locomotive di Rimini, sono stato mandato presso l'Officina Veicoli di Firenze Porta Prato per frequentare il VI corso per operatore degli apparecchi a ultrasuoni, rilevatori di anomalie e rotture nei materiali metallici. Il corso era tenuto dal giovane ingegnere Spartaco Cardona che, alla fine degli anni quaranta nell'Officina Materiale Rotabile di Bologna, nelle sue normali funzioni dirigenziali, nel reparto di lavorazione della torneria ruote, constatò la presenza di allarmanti rotture causate dall'esercizio sugli assili delle sale montate (ruote) non rilevabili visivamente, perché ubicate in zone coperte, che compromettevano seriamente la sicurezza della marcia dei treni.

Senza indugio decise che bisognava affrontare il problema con il metodo del controllo con ultrasuoni, allora quasi sconosciuto, di cui era pioniere. Le FS purtroppo non disponevano degli appositi apparecchi e poiché, in quegli anni del dopoguerra era impossibile poterne acquistare in tempi brevi, ne fece richiesta attraverso il Piano Erp (Piano Marshall), programma politico e economico degli USA per la ricostruzione dell'Europa.

Nonostante le difficoltà non si arrese e, rovistando in un deposito di attrezzature e materiali non bellici usati dalle Forze Armate alleate lasciati nella ritirata, un cosiddetto Capo ARAR (c'era anche nella nostra Officina) trovò l'apparecchio che cercava. Era costituito da tre elementi separati: trasmettitore, ricevitore/amplificatore e tubo a raggi catodici da collegare fra loro con i propri cavi elettrici. Ne curò personalmente la messa a punto e l'adattamento per la prova degli assili.

Il risultato delle prime prove fu positivo: a quanto rilevato sullo schermo dell'apparecchiatura corrispondeva effettivamente all'anomalia. Così con le tre cassette la prova degli assili, con l'aiuto di bravi collaboratori, iniziò senza sosta. Con l'arrivo dell'apparecchio richiesto, che non tardò molto, fu possibile fare anche la prova in esercizio presso alcuni Depositi Locomotive.

Considerate le impellenti necessità delle prove sugli assili delle locomotive elettriche e a vapore, delle elettromotrici e automotrici per treni rapidi, fece richiesta di acquisto degli apparecchi necessari da assegnare alle varie Officine ed egli stesso organizzò e tenne a Bologna i primi corsi di istruzione per operatore fornendo i partecipanti di sue chiarissime ed esaurienti dispense sulla teoria, l'apparecchiatura e gli esempi pratici. Per organizzare e dirigere tutta l'attività di controllo con ultrasuoni fu chiamato alla sede centrale del Servizio Materiale e Trazione di Firenze. Nell'Officina di Porta Prato fece allestire un importante laboratorio idoneo per il controllo degli apparecchi, o la loro messa a punto, la manutenzione e le riparazioni.

Tornando al corso, eravamo in sei, di varie Officine Locomotive: tutto si svolse in modo ottimale, anche con una visita guidata alle acciaierie ILVA di Lovere, che producevano assili e ricambi per le FS. Prima di iniziare a effettuare le prove i nuovi abilitati dovevano essere affiancati per un mese da un operatore esperto. Nella nostra Officina da poco era iniziata la grande riparazione dei carrelli delle automotrici per treni rapidi ALn880 e proprio sui loro assili, i più difficili da provare a causa della loro complessità, mi toccò iniziare le prove.

Con molta difficoltà riscontrai la presenza di una rottura su uno di questi assili, confermata anche dal mio amico Enrico Prosperi, che mi affiancava. Mentre provavo e riprovavo per averne la certezza, il capo del reparto mi sollecitava a ponderare bene la decisione perché la sostituzione dell'assile comportava il non rispetto dei termini di consegna del carrello riparato. Alla prova magnetoscopica effettuata nei giorni seguenti all'assile scartato, con tutti i componenti del complesso smontati, la presenza della rottura fu confermata.
Così è iniziata la mia attività di operatore di apparecchi a ultrasuoni.

Alessandro De Cecco