Operando da decenni con una carica di responsabilità nel nostro Dopolavoro mi sono sempre più convinto che amministrare i beni sociali rispettando le regole, tenendo con parsimonia i conti in ordine, evitando i rischi di gestione con azzardati voli pindarici, in pratica adottando una condotta il più possibile virtuosa, che dovrebbe rappresentare un titolo di merito nei rapporti con la Sede Centrale del DLF, non è detto sia così.
Negli anni ho avuto modo di appurare che tanti DLF impostano il loro bilancio al pareggio, tanto entra tanto esce, senza a volte prevedere sia pure piccoli accantonamenti di riserva utili in caso di malaugurati, imprevedibili, eventi negativi. Per altro, per diversi di questi, il risparmio rappresenta una improponibile chimera, zavorrati come sono da debiti pregressi e magari da bilanci con aleatorie voci d'entrata.
Ogni DLF ha la sua storia: a volte, grazie a un gruppo dirigente valido e motivato, navigano col vento in poppa, magari agevolati dalle favorevoli condizioni ambientali, per altri invece questo non accade. In questi ultimi casi capita che il subentrare di congiunture sfavorevoli e/o difficoltà di tipo economico o organizzativo, metta in crisi l'apparato dirigente demotivandolo anche perché non sempre all'altezza dei compiti, inadeguato a gestire le problematiche, dirimerle e/o convenientemente affrontarle. Questi limiti sono spesso determinati dal lavoro volontario, ovvero dall'impegno e dalla continuità che sono in grado di dare i singoli componenti dei direttivi a favore della causa.
In questo quadro è, in questi anni, accaduto che non pochi DLF siano stati commissariati perché con bilanci in profondo rosso, e che da lunga data non avevano onorato i debiti contratti con la società Patrimonio DLF Srl, o altri Enti o soggetti. Anche se questo citato è il caso limite, nel contesto negativo vanno compresi altri DLF in sofferenza, in arretrato con i pagamenti dei mutui e/o degli affitti.
Questo stato di cose ha giocoforza avuto contraccolpi sulla società Patrimonio DLF Srl che ha dovuto non solo portare soccorso economico e sanare determinate realtà ma si è trovata per questo a sua volta in difficoltà nel corrispondere con regolarità i pagamenti dovuti in particolare alla società FS che, come locatrice di immobili, non tollera ritardi rispetto a quanto previsto contrattualmente.
Ovviamente la società Patrimonio Srl, per sostenere un tale gravoso impegno, ha riportato, per quanto possibile, all'ordine i DLF mal gestiti (per l'appunto commissariandoli) e cercando di sanare le fragilità di altri, ma queste operazioni hanno comportato sacrifici che sono arrivati fino a intaccare il capitale sociale, che ha comportato anche il privarsi di qualche immobile di pregio. Alla ricerca poi di risorse aggiuntive per convenientemente sostenersi è stato così, che in tale contesto, l'attenzione è caduta anche sul DLF di Rimini.
Si può presumere che alla Patrimonio DLF Srl, esaminando la situazione economica dei vari DLF Territoriali, non sia sfuggita quella piuttosto rara di Rimini ritenendola, per i suoi fini, allettante acquisendo così il complesso direttamente e sub affittandolo. Questa valutazione è forse derivata nel constatare che il nostro DLF non ha debiti, conta su un congruo fondo di riserva, un immobile di proprietà (l'osservatorio astronomico di Montegrimano) e produce un'attività sociale notevole.
Motivo per cui la Patrimonio DLF Srl ha intravisto, nel complesso DLF Rimini, la possibilità di margini per trarne buoni utili. È stato così che questa ha direttamente locato l'area DLF e i suoi immobili, lasciando al DLF Rimini l'affidamento dei soli locali degli Uffici. Poco o nulla sono valse opposizioni e rimostranze. Non sono mancate dalla Superiore Sede, per tacitarle le assicurazioni di supporto a sostegno delle attività, che questo stato di cose sia in via transitoria, che poi non appena definito con la società FS il destino delle aree e dei fabbricati DLF se ne riparlerà. Intanto, però, il DLF Rimini è chiamato a misurarsi con questa nuova realtà.
Ciò nonostante al DLF di Rimini non si demorde, si affronta questa sfida fiduciosi, grazie a un consolidato nucleo attivo di soci volontari che garantisce, con il proprio lavoro, una buona voce d'entrata, legata all'attività turistica.
Giovanni Vannini