Virginio Cupioli (Tonino), 1926 - 2023, ha lasciato memorie della sua gioventù. In questo scritto ricorda un giorno particolare dell'immediato dopoguerra, quando casualmente vide il re d'Italia.
Un giorno, nel maggio 1946, mi ero recato per sbrigare alcune pratiche negli Uffici Comunali provvisoriamente siti in palazzo Mattioli in via Sigismondo 27, quando improvvisamente vidi arrivare un signore alto, magro, distinto, che in un baleno salì la scalinata per recarsi al piano superiore. Lo riconobbi: era Umberto II Re d'Italia, il quale, attorniato da altre persone, visitava gli Uffici pubblici per informarsi dell'organizzazione e sui problemi di ripresa dopo la guerra. Scambiò parole di convenienza e cordialità con tutti i presenti. Il Re stava visitando le città del nord, usava la sua presenza per ingraziarsi i cittadini e le Autorità in vista dell'imminente referendum: Monarchia o Repubblica.
Il Principe Umberto di Savoia aveva assunto la Luogotenenza del Regno il 5 giugno 1944, dopo la liberazione di Roma e in seguito al ritiro del padre Vittorio Emanuele III a vita privata, e successivamente, il 9 maggio 1946, con l'abdicazione paterna venne assunto al trono come Umberto II. In seguito ai risultati del referendum confermato dalla Corte di Cassazione con la scelta Repubblicana da parte del popolo, il 13 giugno 1946, si ritirò in esilio a Cascais nel Portogallo con il titolo di Conte di Sarre. Venne detto e ricordato come Re di Maggio per la breve durata del suo Regno.
N.d.R.: Il Referendum Popolare si svolse il 2 giugno 1946 e i voti riportati dalle due liste furono rispettivamente:
Repubblica 12.718.641, 54,27%
Monarchia 10.718.641, 45,73%
In Emilia Romagna la percentuale di voti per la Repubblica fu dell'82,57% mentre per la Monarchia fu del 17,43%. Nella provincia di Forlì, di cui il riminese faceva allora parte, i voti riportati dalla lista per la Repubblica furono 212.472 pari all'84,75% dei voti espressi.
Virginio Cupioli (Tonino)