Il socio Bruno Bernardini, già direttore delle poi soppresse Ferrovie Padane, ci ha consegnato una relazione scritta nel 1957 di supporto all'opposizione delle comunità del territorio interessato alla chiusura della linea Rimini - Novafeltria. Chiusura avvenuta, poi, nel 1960.
Dell'attaccamento a questa Ferrovia si sono avute nel passato numerose prove da parte delle Autorità, degli Enti Locali e di ogni strato della popolazione, che non ha lesinato dimostrazioni di entusiasmo, sia alla riapertura dell'esercizio dopo la guerra, sia quando la Ferrovia acquistò un nuovo volto con l'istituzione del servizio motorizzato con automotrici. La bontà e la giustezza del provvedimento di motorizzazione e la spiccata preferenza che il pubblico dà alla Ferrovia sono dimostrate in maniera inequivocabile dall'incremento costante del traffico viaggiatori e dei relativi introiti.
Poiché nel frattempo la Gestione Governativa Ferrovie Padane ha continuato con ogni mezzo nella riduzione delle spese di esercizio, si può affermare che la Ferrovia Rimini - Novafeltria, dopo i disastri della guerra e il lungo e difficile periodo della ricostruzione, è risorta a nuova vita ed è in fase di regolare, continuo miglioramento tecnico ed economico, come è provato dall'aumento del traffico viaggiatori, saliti da una media di circa 20.000 al mese nel 1950, a una media di circa 50.000 al mese nell'anno in corso - e dalla riduzione del deficit d'esercizio che, da una punta di quasi L. 50.000.000 nel 1950, è sceso a poco più della metà, ed è tuttora in costante decremento - da cui è conseguita una riduzione del coefficiente di esercizio che negli ultimi anni è sceso da 3,5 a 2, anch'esso in regolare riduzione.
Se si considera che il traffico è in costante incremento, che il recente e consueto allineamento delle tariffe a quelle in vigore sulle FS comporterà un maggiore introito annuo di alcuni milioni, che si stanno riducendo fortemente le spese di manutenzione agli impianti fissi e all'armamento, dato il loro perfetto stato di efficienza, e che gli agenti pensionati non vengono sostituiti con assunzioni ma rimpiazzati da agenti di altri impianti opportunamente addestrati, si può senz'altro ritenere che anche alla fine dell'anno in corso si potrà constatare un forte miglioramento economico e che si è ancora agli inizi di un periodo favorevole tuttora in sviluppo con previsioni economiche nettamente buone, per cui un esame oculato della situazione può portare solo alla conclusione che la Ferrovia deve essere conservata ancora per un congruo numero di anni, dopo di che potrà essere ripreso, con definitivi e probanti dati di fatto, l'esame dell'intera questione.
La Redazione

Un treno formato dall'automotrice ALn 52.10 e due carrozze passeggeri all'uscita della stazione Rimini Centrale delle ferrovie Padane (foto D. Curzi).