50° ANNIVERSARIO DI UN DISASTRO FERROVIARIO
13 giugno 1973

Avvenuto fra le stazioni di Savignano sul Rubicone e Santarcangelo di Romagna

Certamente l'ammodernamento e la tecnologia dei nuovi banchi di manovra ACEI negli impianti ferroviari (stazioni), creati dall'uomo, facilitano e rendono più agevole il lavoro, ma non escludono la possibilità dell'errore umano, anzi ne diventano concausa. Poiché non si è ricercata la verità sui fatti che causarono la tragedia, che altrimenti resterebbe sempre un tabù, diventa necessaria e doverosa una spiegazione. Forse gli Inquirenti avevano capito che la colpa non era solo del capostazione, ma era talmente grande e generale da coinvolgere molti operatori e quindi da considerare tutti colpevoli del disastro.

Ritengo utile allora, da parte mia, portare un modesto ma valido contributo per fare chiarezza e attribuire a ciascuno la propria parte di responsabilità. Solo così, colpevoli e innocenti, potranno riposare eternamente in pace e conferire serenità e consolazione ai famigliari. Cercherò di sintetizzare l'esatta dinamica dello scontro fra l'autocarrello e il locomotore che viaggiava isolato nella tratta: Rimini - Gambettola da dove sarebbe ripartito con un treno di derrate (frutta) verso il nord Europa, essendo l'unico in grado di poterlo fare nella mia veste di Dirigente Movimento nella stazione di Savignano, subentrato al collega Sebastiano Pizzinelli per cambio turno di servizio.

Erano le ore 13 del 13 giugno 1973, un mercoledì (il giorno più nero nella storia FS di Savignano). Dopo avere ultimato i lavori alla stazione di Gambettola riguardanti la linea aerea (cavo conduttore dell'alta tensione 3000 volt di alimentazione locomotori), il capo squadra degli operai, ottenuta l'autorizzazione scritta (M.32) dal D.M. di Gambettola, iniziò il viaggio di ritorno a Rimini con un carrello a motore percorrendo il primo tratto fino a Savignano sul binario dei treni Pari. Dei componenti la squadra dei nove, Guerrino Magnani e Vittorio Marconi, cessato il turno di lavoro ed essendo savignanesi, lasciarono la compagnia dei colleghi che avrebbero dovuto proseguire per Santarcangelo percorrendo il binario non più quello dei Pari bensì quello dei treni Dispari.

Inizia qui, purtroppo, l'errato svolgimento dei compiti affidati al D.M. (Dirigente Movimento), prima, e al Capo Carrello, dopo, che portarono inevitabilmente al tragico scontro. Infatti la scorretta manovra degli scambi (4° e 4b) effettuata dal D.M. tramite l'Apparato Centrale creò l'instradamento, non dovuto, del carrello nuovamente sul binario del Pari; poi la forsennata corsa sul binario errato verso l'ignoto, intrapresa con inconcepibile superficialità dal Carrellista, completò la vera causa del disastro. Bastava che si fossero fermati nel vicino casello Km 97 per chiarire telefonicamente l'equivoco e tutto si sarebbe risolto senza alcuna conseguenza.

Ringrazio Vittorio Marconi, ultimo testimone vivente, per aver conservato un articolo di giornale, dal quale si può almeno ricordare i nominativi dei quattro sfortunati colleghi deceduti: Nullo Montanari (al quale mancavano poche settimane alla pensione), Luigi Sebastianelli, Biagio Boschetti ed Eugenio Miserocchi, e rendere omaggio alla loro memoria oltre a mantenere vivo nel cuore il doloroso ricordo.

In conclusione: il Pizzinelli da me richiamato in ufficio, subito abbandonò la stazione, dove abitava con la famiglia, per evitare l'immediato arresto. Inoltre rimane l'amara constatazione che con il vecchio impianto e soprattutto con gli scambi girati a mano, come era in uso fino a qualche mese prima, nessuno avrebbe avuto mai la possibilità di sbagliare e quindi il grave fatto non si sarebbe verificato.

Giuseppe Venturi CS Svr.

N.B. Un quasi analogo articolo del Venturi è stato pubblicato dal settimanale Il Ponte.
Rimanendo in tema, il Sindacato FILT CGIL nella mattina del giorno 13 giugno ha organizzato in stazione FS a Rimini, presente un numeroso pubblico, una manifestazione a ricordo dei 50 anni trascorsi dalla data di quell'infausto incidente ferroviario, descritto nella sua dinamica nell'articolo qui sopra riportato da Giuseppe Venturi, in cui perirono Biagio Boschetti, Eugenio Miserocchi, Nullo Montanari e Luigi Sebastianelli. tutti iscritti al Sindacato Ferrovieri - CGIL.

Nel corso della cerimonia, oltre a diversi interventi di sindacalisti, giornalisti e familiari dei ferrovieri deceduti, è stata affissa, sul muro del primo binario, una targa ricordo. Il DLF, invitato, è stato presente con le sue insegne e una sua delegazione.

La Redazione