Sono solo, meglio... gli uccelli non saranno spaventati. Infilo il sentiero che conduce al capanno, il chiavistello è al suo posto, evidentemente dentro non ci sono altri fotografi. Dispongo la mia attrezzatura: la macchina sul monopiede, apro la finestrina per l'osservazione e comincio a scattare fotografie. Tendo l'orecchio per percepire il verso del porciglione, che ha già fatto sentire la sua presenza nel canneto vicino.
Sono così preso che noto a malapena l'ingresso nel capanno di un altro fotografo. Mi volto appena per salutarlo e con la coda dell'occhio noto che è vestito da ciclista. Anzi più che una tuta da ciclista sembra indossi un tutù da ballerino. Non ha attrezzatura fotografica con se. Penso a un birdwatcher, uno che osserva gli uccelli senza fotografarli. Lui si siede dall'altra parte del capanno, apre la sua finestrella e comincia a osservare gli animali.
Io sono attentissimo al canneto di fronte perché di lì uscirà l'uccello, che sto attendendo. Dopo un po' il ciclista ballerino mi chiede informazioni sugli uccelli presenti: cosa è quello, cosa è quell'altro, come si chiama questo, come si chiama quello... Pronuncia la s in modo non corretto, non deve essere di qua, mi da l'idea che sia uno straniero anche se parla bene l'Italiano. Parla... parla di continuo... infastidendomi alquanto ma, non essendo sgarbato di natura, non lo zittisco...
Vuol sapere: da dove vengo, cosa faccio, se sono solo, se mi piacciono gli uccelli... En sarà quel dal tasi?. Intanto il porciglione muove le canne in riva, sta arrivando, sono tesissimo, il dito è sul bottone di scatto, l'occhio è attento, non batto nemmeno le ciglia per non perdere l'attimo... E l'altro continua a parlare. La sua voce ha cambiato tono. Noto che è stranamente alterata... vocalizza di più sulla... a... sulla... o... Il porciglione esce dalle canne, scatto a raffica... sento che il ciclista ballerino mi si è avvicinato... non devo distogliere gli occhi dal porciglione, ma una vocina dentro mi dice di dare un'occhiata al tipo... mi volto di scatto, è circa a un metro da me, in piedi... queste situazioni assurde mi fan venire sempre in mente il fantastico Fracchia...
Il ciclista ballerino ha le mani sul pacco, se lo tocca, se lo striscia, la lingua spenzola fuori nella parte destra della bocca, un leggero bavino gli cola lungo il mento... farfuglia con accento francese... ma a te ti piace questo... con chiara allusione al pacco che sta gestendo, ancora dentro alle mutande. Mi alzo di scatto girandomi verso di lui e minacciandolo con il bastone... Oscia ma allora te tci e cocodrell di mi amigh.... Alterato... alzo il timbro della voce di un tono. Gli urlo che se non si toglie dai marr... subito... lo tiro in palude con la bicicletta...
Il ciclista ballerino rimane sorpreso dalla mia maschia reazione, stacca le mani dal pacco ritira la lingua in bocca e come un cane bastonato si avvia velocemente alla porta. Sento che inforca la bicicletta e se ne va masticando parole in una lingua indecifrabile. Siccome ormai la magia della caccia fotografica è svanita e il porciglione è sparito velocemente nel canneto, me ne torno alla macchina.
Lungo il sentiero ripenso alla stranezza e alla comicità della scena. Proprio a me, che ho versato regolarmente le marchine? Non credevo alla presenza di coccodrilli in zone così amene, ma mi son dovuto ricredere. Friz e Frank mi avevano avvertito della loro invadente presenza e per parlarne così, devono aver avuto anche loro una esperienza diretta. Non voglio nemmeno pensare a una loro reazione diversa dalla mia... Non potrei più reggere il loro sguardo... lo sguardo di vittime di un mondo senza pudore... Sta volta l'è andeda bein.
Gianni Porcellini