Sono passati 42 anni da quel 2 agosto 1980 quando fu messa una bomba a tempo in una valigia abbandonata nella sala d'aspetto della II classe della stazione F.S. di Bologna. L'esplosione provocò una strage con tante vittime innocenti, 85 persone e 200 feriti, che in quel preciso momento alle 10.25 si trovavano lì. La sala d'aspetto era gremita da turisti e famiglie in attesa del treno che le portasse in vacanza. Non avrebbero mai immaginato che le loro vite sarebbero cambiate poco dopo le 10.25.
L'esplosione provocò il crollo di una parte della stazione (l'ala ovest), investendo il treno Ancona-Chiasso fermo al primo binario e l'area dei taxi davanti alla stazione. Lo scoppio fu di tale intensità che fu sentito da tutta la città. Immediatamente intervennero i soccorsi, forze dell'ordine e semplici cittadini che cominciarono a scavare per estrarre le persone dalle macerie. Per portare i feriti in ospedale furono utilizzati taxi, auto private e autobus. Fu un grande atto di solidarietà da una città che non era mai stata colpita così duramente. Fu un episodio che colpì il cuore di tutti gli italiani. Anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini si recò immediatamente sul luogo e commosso dichiarò: Non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia.
Quel giorno ero in ferie, telefonai ai miei colleghi di lavoro che avevano deciso di presentarsi a Bologna per manifestare la solidarietà a questa città duramente colpita. Io, venuto a conoscenza che sarebbe partito un pullman con una delegazione dello zuccherificio di Classe, mi aggregai a loro. Appena arrivati, esponemmo i nostri striscioni e formammo un corteo in direzione del centro città (Piazza Maggiore). La città era completamente affollata da migliaia di persone provenienti da tutta Italia, riuscimmo a fare solo un breve tratto perché era talmente affollata che era impossibile proseguire.
Rimasi molto colpito dalla solidarietà di migliaia di persone organizzatesi in così poche ore dopo l'evento. Il 1° giugno 1981 si costituì l'Associazione dei famigliari delle vittime allo scopo di ottenere giustizia per questo atto criminale. Negli anni successivi per ricordare questo evento l'Associazione dei famigliari delle vittime organizzò una staffetta podistica con partenza dalla Repubblica di San Marino con due percorsi iniziali da Rimini, uno lungo le città della Via Emilia, l'altro lungo la costa Romagnola con arrivo entrambi a Bologna. La partenza avveniva sempre due giorni prima del 2 Agosto in modo da arrivare a Bologna puntuali.
Tutti gli anni fin dalla prima edizione ho partecipato a questa staffetta nel tratto dalla Basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna, perché ritengo che sia un modo per dimostrare solidarietà a chi ancora lotta per la verità. Perché non venga mai dimenticato questo atto terroristico, è stato mantenuto uno squarcio nella parete della sala d'aspetto della stazione F.S. di Bologna, e uno degli orologi antistante la stazione ha le lancette ferme alle ore 10.25, il momento dell'esplosione.
Nel 2021 un artista ha dedicato un murale alle vittime della strage di Bologna, realizzato e visibile alla stazione di Classe. Ancora oggi dopo 42 anni non sono stati ancora individuati i mandanti responsabili di questo massacro; l'Associazione dei famigliari delle vittime non si arrenderà mai finché non sarà fatta piena luce su chi volle tale strage.
Nelle ultime edizioni della staffetta oltre ai podisti delle varie società hanno aderito anche gli Scariolanti, un'associazione di persone nata per ricordare il sacrificio dei braccianti romagnoli per bonificare le valli in Romagna (Ravenna e Ferrara) e a Ostia nell'Agro Pontino.

La foto del 28 luglio 2018 ritrae la staffetta degli Scariolanti all'arrivo in Piazza del Popolo a Ravenna, ricevuti dalle autorità.
Marino Masini