LA SCUOLA NEL 1944

Il socio Benito Colonna, classe 1937, ex Macchinista FS, nato e residente nella frazione cittadina di Rivabella, ricorda i tempi della sua fanciullezza e i primi approcci con l'esperienza scolastica.

Dopo un breve periodo, con un anno perduto per la guerra, iniziai a frequentare la scuola, la prima classe elementare, in uno stabile in parte idoneo allo scopo, il resto era solo un cumulo di macerie, in via Roma, a Viserba, dove attualmente esiste un ricovero per anziani gestito dalle suore. Certo che oggi non ci si può immaginare di come andavano le cose allora e per diversi anni ancora.
Si iniziavano a fare le aste, cioè dei righi verticali nel quaderno a quadretti. La penna consisteva in un'asticella di legno con in cima un pennino metallico che si intingeva nel calamaio inserito sul banco di scuola.

Durante la cattiva stagione, la bidella, prima che noi scolari giungessimo, accendeva la stufa a legna; il guaio era che il più delle volte quando arrivavamo, magari pure bagnati dalla pioggia, la stufa, in parte per la legna bagnata, in parte perché il camino non tirava, non dava calore, ma solo fumo. Pensate che allegria!
Altra nota dolente, cosa che gli scolari di oggi non conoscono, era che la maestra ci passava in rassegna per vedere se avevamo le unghie sporche; se era così, una bella bacchettata sulle mani non ce la toglieva nessuno.

La Redazione