ISOLE EOLIE
17 - 24 MAGGIO 2022
DIARIO DI BORDO

Evviva, si riparte grazie a Dio, si va alle Eolie e al letargo diciamo addio.
Partiamo in tarda mattinata per giungere al porto di Napoli in serata.
Ci imbarchiamo sul traghetto per Vulcano e la notte in mare trascorriamo.
Prima di rintanarci della Lauretana nelle cuccette la città guardiamo come vedette.
Le prime stelle in cielo si accendono, le conversazioni coi vivi ci prendono:
il sorgere della luna che si riflette sul mare l'ora del mattino in cui l'alba ci appare.
Si argomenta sulle tre isole del golfo prospicienti, Procida, Ischia, Capri, alla fine tutti accondiscendenti.
Ci ritiriamo in cabina per la notte sperando che il dondolio ci doni ore di sonno ininterrotte.
Anche il monotono brontolio del motore dovrebbe conciliarci un sonno ristoratore.
Purtroppo non è così per tutti, a parecchi la notte in bianco fanno fare i flutti.
Pazienza, la notte prossima dormiremo, intanto sbarchiamo e tra poco all'hotel giungeremo.
Dopo un ottimo pranzo per tutti squisito si programma il pomeriggio preferito:
chi il riposino, chi la piscina, chi il tour a Vulcano e a un simpatico autista cicerone ci affidiamo.
Del luogo ci illustra le caratteristiche salienti, il panorama con le isole prospicienti, la flora, la fauna, il clima, il numero dei residenti,
si sosta nei punti con il miglior panorama: Vulcano Piano, Monte Aria di chiara fama, Capo Grillo, Passopiano,
Capo Gelso e ogni altro posto più eccelso,
infine Vulcanello con sabbia nera poi si torna in hotel per una cena lusinghiera.
Mattinata rilassante il giorno dopo, vedere i faraglioni è lo scopo.
Si passeggia e si fa shopping e sul tardi imbarco per Panarea con tutti i riguardi.
L'isola è piccola ma molto chic.
Dal macellaio si pranza poi per Stromboli ci si imbarca sperando che la sciara non sia parca.
Fino a sera si perlustra il paesino, lungomare con vista di Strombolicchio da vicino,
poi vicoli ripide salite fino alla chiesa dove si assiste della fiction TV della ripresa.
E' giunta sera e a bordo si sale per vedere la sciara dal mare.
L'attesa è febbrile gli occhi puntati sulla vetta, ma fuoco nulla, solo fumo e fresca arietta.
Sconsolati si rientra tardissimo ceniamo, poi, delusi a letto ce ne andiamo.
Il 4° giorno è dedicato a Salina, ci appare da lontano con due punte sulla cima.
Con il pullman un giro panoramico facciamo, sostiamo alla Madonna del Terzito poi a Pollara accediamo.
Qui si girò Il postino di Troisi, che meraviglia i suoi film di poesia intrisi!
Ovunque verde, vegetazione lusureggiante poi ancora un pranzo in ristorante.
Si riprende nel pomeriggio il traghetto per far ritorno al nostro caro alberghetto.
Dopo una formidabile dormita (purtroppo non per qualcuno, tra cui Rita)
si affronta Lipari, l'isola più vicina, si sale al Castello, si respira aria fine,
si va a San Bartolomeo cattedrale del patrono, si fan spesucce, si gironzola nel frastuono,
poi una lunga camminata sotto il sole cocente per guadagnare un pranzo veramente eccellente.
Al termine a Marina Corta il presepe del mare nella chiesetta possiamo curiosi ammirare.
Al pomeriggio si va in perlustrazione per scoprire Canneto delle cave di pomice la produzione.
Varie soste a Ponticelli, Rocche Rosse, Quattropani per osservare le vene di ossidiana,
fichi d'India coprono il versante e, in lontananza, si vede pure l'Etna fumante.
Ritorniamo al porto, per il ritorno ci imbarchiamo e i faraglioni forati fotografiamo.
Termina la giornata con una bella cena e, dopo aver ammirato le stelle, a letto di gran lena.
I vulcani gemelli ci attendono al mattino, prima Alicudi dopo aver visto la Grotta del Bue Marino.
L'isola dei gradini è denominata, non ci sono strade, solo scalinate.
Non è facile per alcuni affrontarle, ma i più temerari riescono a conquistarle.
I bagagli solo con i muli si possono trasportare, le strade mancano, non c'è nulla da fare.
Lasciamo Alicudi e a Filicudi approdiamo, diretti da Nino sul mare e un eccellente pranzo consumiamo.
Passeggiate lungo il litorale di sassi. E ritorno in battello a piccoli passi.
Lungo la costa le famose macine bucate, poi la navigazione senza più fermate.
L'ultima notte all' Orsa Maggiore è arrivata, domani si parte, fine della lunga scampagnata,
ma prima di lasciare l'isola definitivamente via per il periplo di Vulcano appassionatamente.
Vediamo calette, promontori, il cratere per intero, l'Etna in eruzione che si erge altero,
la Grotta del Cavallo, il Quaglietto, vigneti di Malvasia, anfratti dirimpetto.
Al rientro la notizia più deludente che ci sia. La nave del ritorno è in avaria.
Niente paura, un'altra più veloce è in partenza, essa accompagnerà la nostra nottata con efficienza.
Recuperando il grosso ritardo siamo a Napoli che abbracciamo con lo sguardo.
Ci dirigiamo a S. Maria Capua Vetere e il famoso anfiteatro vediamo con piacere.
Secondo per dimensione dopo il Colosseo ammiriamo all'interno anche il piccolo museo.
Raggiungiamo poi di S. Angelo in Formis la chiesa riccamente addobbata e degli sposi in attesa.
Visita veloce, già gremita di invitati ma sufficiente per rimanere estasiati.
Ultimo pranzo nel piccolo ristorante poi rientro dopo un pasto ancora una volta assai invitante.
La nostra avventura è purtroppo finita, naturalmente da tutti molto applaudita.
Un grazie immenso al nostro Giovanni sperando di non avergli causato troppi affanni.
Grazie anche a tutti i partecipanti carini, socievoli e simpatici tutti quanti.
Arrivederci alla prossima gita se presto arriverà sarà di certo gradita.

Anna Rita Cupioli