UNA SCOPERTA ECCEZIONALE

Quando nel 1954 i miei genitori decisero di costruire la casa a Classe, in via Romea Vecchia, non avrei mai immaginato che quel terreno adiacente alla via custodisse antichi reperti archeologici. Nel 1961 l'archeologo Giuseppe Cortesi cominciò a ispezionare facendo sondaggi su una vasta area del territorio di Classe. Si utilizzavano mezzi molto semplici che consistevano nell'inserire nel terreno un'asta zincata lunga alcuni metri. Al sopraggiungere di un ostacolo, si segnalava quel punto con un paletto creando così una mappa dove poi scavare.

Questo metodo consentì di scoprire l'antico porto di Classe, la chiesa di San Severo e una necropoli nel podere Minghetti. Attorno al 27 a.c. l'Imperatore Augusto decise di costruire il porto militare e stabilire a Classe la flotta militare di 250 navi da guerra. In seguito, agli inizi del quinto secolo d.c. la capitale dell'Impero Romano d'Occidente fu trasferita da Milano a Ravenna. Il porto divenne uno degli scali più importanti del Mediterraneo.

Nel 1975 iniziò una vasta campagna di scavi che portò alla luce l'antico porto, i cui lavori terminarono nel 1977. A pochi metri dalla casa dove abitavo iniziarono gli scavi che portarono alla luce centinaia di anfore. Quest'area era nel passato una necropoli dove venivano seppelliti gli schiavi che venivano impiegati nelle navi romane. Ogni volta che la pala della ruspa scendeva, sezionava diverse anfore dalle quali uscivano ossa, lucerne e qualche volta anche monete.

Un sabato mattina vidi che si era formato un folto gruppo di persone vicino allo scavo, incuriosito mi avvicinai per vedere cosa avessero trovato. Esisteva nel terreno un acquedotto che nel tempo era stato trasformato in una fogna dove avevano gettato ogni genere di rifiuti. Aprendo il condotto fognario, trovarono una lapide. L'archeologa Dott.ssa Maioli, responsabile dei Beni Culturali, informò subito i dirigenti nazionali di tale scoperta, unica e per la prima volta in Italia.

Mi avvicinai per vedere meglio e notai che erano incise alcune parole. La Dott.ssa mi chiese se riuscivo a decifrarle. Pulendo la lapide riuscii a leggerle ed essendo in latino lei tradusse il significato. La stele del I secolo d.c. consisteva in una grossa lapide di marmo, alta circa un metro, sulla cui sommità c'era la sede per contenere le ceneri del defunto. Nella stele era specificato che si trattava di un militare imbarcato su una piccola nave a remi (Liburna), il cui nome era Aurora. La stele scolpita mostrava l'aspetto di un giovane in abbigliamento militare, con corazza, spada e calzari, che reggeva una lancia con la mano sinistra.

Mi ha sempre incuriosito conoscere il passato, le nostre origini e così quando il primo dicembre 2018 è stato inaugurato il Museo di Classe nell'edificio del vecchio zuccherificio, sono stato uno dei primi a visitarlo. Ero curioso di vedere tutto il materiale che era stato trovato e recuperato durante gli scavi. Fra i tanti reperti esposti ho rivisto la stele del cui ritrovamento ero stato testimone. Molti dei reperti che erano stati portati in altri musei furono riportati ed esposti a Classe.

Consiglio di visitare il Museo Classis, dove troverete ricostruzioni, modellini, filmati e centinaia di reperti che vi faranno conoscere la storia antica di Ravenna.

Masini Marino