LO ZAMPINO DEI CONTI BENNICELLI
Sulle origini del nostro territorio

Il 24 Novembre 1848, il Papa Pio IX, in seguito ai moti rivoluzionari, decise di lasciare Roma nottetempo, vestito da semplice sacerdote e diretto a Gaeta, allora territorio del Regno delle Due Sicilie. Le truppe pontificie che lo accompagnavano per proteggerlo, erano comandate dal capitano di ventura Filippo Bennicelli. Per riconoscenza verso il capitano, il Papa gli conferì il titolo di Conte e gli regalò alcuni territori appartenenti allo stato pontificio, tra cui Castellabate (che inglobava parte dell'attuale Torre Pedrera e Igea Marina) facente parte degli attuali comuni di Rimini e Bellaria Igea Marina.

Il celebre film Il Conte Tacchia, interpretato da Enrico Montesano, fu liberamente ispirato a un erede del Conte, Adriano Bennicelli (1860-1925), personaggio scapestrato, denominato appunto Conte Tacchia. Nel territorio di Castellabate esisteva un castello chiamato castrum abbatis da cui il nome. La costruzione è citata per la prima volta in una pergamena del 31 Luglio 1152, appartenente al Conte Raniero di Bertinoro. Dopo vari passaggi di proprietà, tra cui i Malatesta, giunse ai conti Bennicelli.

Un ramo di questa famiglia romana con capostipite Filippo Bennicelli (discendente del capitano di ventura), si trasferì a Genova e questi furono gli assegnatari del territorio di Castellabate con relativo castello. Il Conte Filippo pensò di suddividere il territorio in ventotto poderi, formando così una tenuta agricola che andava dal mare fin sopra la statale, facente parte degli attuali comuni di Rimini e Bellaria Igea Marina.

Uno dei primi contadini fu Vannini (non conosco il nome), un mio antenato. Nello stesso podere (la cui casa colonica era ubicata all'incrocio della Tolemaide con la statale, dove attualmente si trova l'azienda laterizi Anelli), nacquero poi mio nonno, i miei zii e mio padre. Torre Pedrera, in quanto nucleo abitato, non esisteva perché, come detto, apparteneva al territorio di Castellabate. Solo verso la fine del diciannovesimo secolo, iniziò a costituirsi un nucleo urbano con il nome Torre Pedrera, formato principalmente da pescatori.

L'origine dello stesso è un po' controversa. Quella, secondo me più credibile, è quella che mi è stata raccontata da chi dirò in seguito. Torre deriva dalla torre attualmente ben conservata di proprietà privata, costruita nel 1672 e che si trova sulla Via Tolemaide andando verso il mare, sulla destra, prima del sottopasso della ferrovia. Pedrera probabilmente perché sia la fossa che il podere adiacenti alla torre, appartenenti ai Bennicelli, erano identificati come Pedriera (ogni podere aveva il proprio nome identificativo; in questo caso dovuto a un terreno pietroso precedentemente esistente).

Il castello citato è stato poi abbattuto dalle bombe inglesi nel settembre del 1944, mentre io e i miei genitori ci trovavamo all'interno dello stesso. Storia già raccontata in un altro scritto.

Note: Questa storia mi è stata raccontata dalla Contessa Tina Bennicelli, nata Marchesa Negrotto Cambiaso, vedova del Conte del ramo genovese, Filippo Bennicelli. Mio padre era il custode del castello e abitavamo nella casa adiacente al castello stesso, a noi riservata. Lì siamo nati io e mio fratello Secondo, il pittore. Nel dopoguerra (la casa, contrariamente al castello, non fu abbattuta), la Contessa nei periodi estivi soggiornava al piano superiore della nostra abitazione. Questi racconti sono rimasti impressi nella mia mente.

Ps. Un'antica leggenda racconta che il castello fosse stato abitato dai cosiddetti frati bianchi e che avessero costruito, per oscuri fini, una galleria fino al castello dei Benelli a Bordonchio, galleria per altro mai scoperta.

Filippo Vannini