A PONZA CON LA MAGA CIRCE
21 - 23 Settembre 2021

Ormai il DLF si è lanciato e ogni settimana a una gita ci ha abituato. Si va all'Isola di Ponza stavolta e io ci ritorno per la seconda volta. A Montecassino prima si sosta su un alto e ripido promontorio. L'abbazia ha una storia millenaria e mostra dall'alto una veduta straordinaria. Quattro volte nei secoli fu distrutta ma sempre ricostruita, proprio tutta. I barbari, i saraceni, il terremoto, la seconda guerra mondiale han provato a cancellarla ma è risorta tale e quale. Qui riposano San Benedetto e la sorella nella cripta dorata molto bella.

Raggiungere la cima è stata un'impresa e tutta l'abilità di Mohamed c'è voluta per l'ascesa. L'abbiamo visitata in silenzio religioso per rispettare delle tante vittime il riposo. Lasciata Montecassino verso Gaeta ci siamo diretti e Valeria ne ha decantato i vari aspetti. Anticamente città fortificata e anche a carcere militare destinata, da tempo la montagna spaccata attira i pellegrini che da ogni parte arrivano attraversando gli Appennini. Splendido e unico del duomo il campanile che ammiriamo per il suo originale stile, come pure le tracce medioevali con testimonianze ancora vivide e reali.

Siamo stanchi, ma con animo soddisfatto ci prepariamo con Ponza a prendere contatto. Il mare azzurrissimo è quasi piatto la traversata è lunga ma agitata niente affatto. Si approda alle 11.40 esatte e subito nel favoloso panorama ci si imbatte. Sei sono le isole ponziane, tra cui Ventotene, luogo di confino per scontare ingiuste pene. Si passeggia lungo il porto ascoltando Valeria con trasporto; al punto più panoramico si sale col pulmino indi al ristorante che emana un buon profumino.

Al ritorno una sosta alla Chiaia della luna, splendida spiaggetta attorniata da falesie, con il mare tutt'una. Il giro attorno alle isole è davvero emozionante, con insenature, faraglioni, formazioni rocciose tante che vento, acqua ed erosione han plasmato e la fantasia popolare poi una denominazione ha dato. Il mare di un blu intensissimo e trasparente in queste zone è splendido veramente. Torniamo in navigazione a Terracina per l'ultima notte in questa magica terra divina.

Al museo di Sperlonga il terzo giorno per ammirare i frammenti ricomposti recuperati tutto intorno. Dal borgo di Truglia percorriamo i vicoletti lunghi, ripidi, stretti stretti; ogni tanto si vede sbucare il mare pronto l'occhio insaziabile a soddisfare. Dall'alto ci appare di Tiberio la villa a noi ormai familiare. Ancora l'abbazia di Fossanova ci resta e illustrata da Vannini in tutta la sua bellezza si manifesta. In parte romanica, gotica in parte introduce in Italia una nuova arte.

Purtroppo, tutto ha un inizio e una fine e volgono al termine giornate divine. È stato tutto molto bello e interessante allegro e soddisfatto è ogni gitante. Grazie a tutti amici cari ci rivedremo presto verso altri itinerari.

Anna Rita Cupioli