In grande stile il DLF è ripartito per visitare del Molise qualche sito, questa volta con Giusi e William gli accompagnatori e con Mohamed alla guida saremo dei signori. Dopo ore di viaggio e un paio di fermate, descrizione della regione e caratteristiche declamate, a Isernia, prima tappa, arriviamo e, puntualissimo, Domenico, cicerone, incontriamo. Ci porta in Santa Maria Assunta, la cattedrale sorta su un sito romano primordiale. Visitiamo l'interno con la cupola affrescata e la Madonna lignea tanto venerata. Fuori il campanile lì vicino scavalca il lungo corso cittadino. Scendiamo anche nell'antico primitivo sito per vederne i resti, è di Domenico l'invito.
È quasi l'ora di pranzo, ma la Fontana Fraterna di foggia originale con porticato e vasca interna, curiosi e interessati vogliamo subito vedere, indi da O' Pizzaiuolo a tavola a sedere. Il cibo, al solito ottimo e abbondante, ci prepara ad affrontare il successivo luogo, certo accattivante. Per arrivarci attraversiamo un meraviglioso paesaggio, un'immensa tavolozza di colori che ha del miraggio, la natura sfoggia i suoi abiti autunnali con una gamma di sfumature eccezionali.
Con negli occhi questo tripudio di tinte al completo giungiamo alla Chiesa della Madonna del Canneto. Il santuario è stupendo, di mirabile fattura, romanica la facciata e rimaneggiata l'architettura. All'interno un pergamo con bassorilievi strabilianti, all'altare un trittico con Madonna e Santi. Peccato che accanto a tanta bellezza sorga una villa romana che dà solo tristezza, erbacce coprono i pavimenti di mosaici rivestiti, reperti che giacciono alla mercé di tutti incustoditi.
Ultima sosta a Termoli per vedere di San Basso, la cattedrale con lunette sulla facciata e nel portale. Statua lignea del patrono dentro e i resti dei mosaici sul pavimento al centro. Visitiamo di sfuggita pure il castello, innalzato per difesa, molto bello. È giunta la sera, all'hotel arriviamo e, dopo cena, a letto filiamo. La giornata all'indomani sarà altrettanto impegnativa e riprendere le forze dovrà l'allegra comitiva.
Attraversiamo infatti un paesaggio verdeggiante con torrenti, fiumi, ruscelli scintillanti, qualche rudere, ciclamini, filari di vigneti. Il percorso è tutto un saliscendi, traffico scarso, ma curve, tornanti e burroni tremendi. Finalmente sul cocuzzolo, a strapiombo appare il castello di Campobasso a tutto tondo. In basso nelle due piazze ci fermiamo prima di intraprendere la scalinata verso l'alto, lontano. Culla dell'artigianato così testimoniano le vie, degli Orefici, Ferrini, delle Concerie. Anche per le sculture Campobasso è rinomato, le opere degli scalpellini si notano a ogni lato.
Singolare il Museo Sannitico lungo la collina con reperti di varie epoche esposti in vetrina, ma la tomba del cavallo e cavaliere merita uno sguardo di puro piacere. La città è disseminata di chiese da visitare con attenzione, San Bartolomeo, San Giorgio e San Nicola suscitano ammirazione, ma l'attrazione di cui gli abitanti vanno fieri è senz'altro la tradizionale processione dei Misteri. Salire fino alla cima è stato un calvario ma siam giunti infine al castello con il suo Sacrario.
Il pomeriggio è riservato all'area archeologica di Sepino, altro luogo di fascino e gusto sopraffino: porte, cinta muraria, cardo e decumano racchiudono teatro, terme, foro, ambienti di un tempo lontano. Frequentati durante la transumanza da pastori che conducevano greggi per la circostanza. L'ultimo giorno è riservato a Pietrabbondante suggestiva cittadina fra aspre rocce affiorante, Domenico nella parte antica ci guida e il gruppo alle sue spiegazioni si affida: anfiteatro a funzione prevalentemente religiosa testimoniato dalla disposizione di ogni cosa, cultura sannitica piuttosto evoluta, materiali ritrovati e statuine ne danno garanzia assoluta.
Il nostro itinerario termina ad Agnone, città per le campane per elezione; la pontificia Fonderia Marinelli le costruisce dal 1200 come viene raccontato nel luogo dell'appuntamento. La celeberrima fabbrica che sorge ad Agnone è la più antica del Meridione; alla fine un concerto di campane quasi assordante ci congeda tutti in modo assai elegante.
Qui tante sono le chiese e Sant'Emidio ha sull'altare statue lignee degli apostoli a grandezza naturale. Sempre ad Agnone si svolge ogni anno l'ndocciata enormi torce accese che della città fan la traversata; le finestre di alcune case a P rovesciato servivano per svolgere in modo pratico il mercato.
Siamo alla fine, ci rivedremo al più presto, spero, perciò ci salutiamo con questo bel pensiero, grazie a tutti per la compagnia, disciplinata corretta, grondante simpatia, grazie a William che col suo fare faceto ha mantenuto il gruppo interessato e lieto, grazie a Giusi per la sagace efficienza di lei ormai non possiamo assolutamente fare senza.
Anna Rita Cupioli