PAROLE PER UN COLLEGA
Massimo Magnani 28 gennaio 1955 - 10 settembre 2021
già in servizio presso la biglietteria della stazione di Rimini

L'autore di questo scritto ricorda, in modo accorato e struggente, l'amico, il collega ferroviere scomparso dopo lunga tribolata malattia.

Il mio amico parlava molte lingue, imparate da giovane sul front/line
Il mio amico era anche un poeta ironico, scriveva versi in rima per chiunque lo ispirasse
Il mio amico era fascista ma mi era amico anche se ero iscritto all'ANPI
Il mio amico quando annunciava l'arrivo dei treni mandava i viaggiatori sul terzo binario... ma a Gatteo Mare c'è un solo binario
Il mio amico quando incrociavamo lo sguardo mi leggeva nel pensiero e io sapevo cosa pensava... le parole erano superflue
Il mio amico quando si arrabbiava mi mandava a dar via l'organo
Il mio amico voleva molto bene a sua moglie... tutte le mattine la svegliava con una canzone di Battisti... Cara, sono le sette del mattino e Tu stai dormendo, immancabilmente arrivava la risposta dolce
Il mio amico però una volta l'ha dimenticata in pizzeria
Il mio amico ha incrociato una donna infame... in poco tempo se l'è portato via
Il mio amico però mi ha lasciato qualcosa: la sua lealtà, la sua onestà, la sua amicizia che non dimenticherò mai!
Voglio salutare l'amico per l'ultima volta come faceva lui con me! oh ruznid.

Daniele Rossi