LA TESTA A PIOMBO

Storia vera che strappa un sorriso... non a me, però

Come ogni anziano che si rispetti, anch'io ho problemi di salute. Come faremmo a lamentarci se così non fosse? Tra gli altri (non sarei coerente se ne avessi uno solo), ho la pompa del sangue che non esegue tutto il lavoro di sua competenza. Un giorno, poco tempo fa, era un pochino agitata (la pompa) e siccome sono il suo datore di lavoro, ho telefonato al mio (veramente suo) cardiologo, il quale mi ha consigliato di aumentare la dose medicinale. Siccome, per muovermi un po', mi piace andare in bicicletta, gli ho chiesto se era il caso di farlo. Mi ha risposto: meglio di no. Io di rimando: se ne acquistassi una assistita munita di motorino elettrico? Ideale! Detto fatto, 1500 euro e passata la paura.

Per inaugurarla, il giorno dopo, decido di andare a Viserba con la bici nuovissima. Petto in fuori e parto. Al primo incrocio, non osservo lo stop e mi scontro con un altro ciclista che veniva in senso vietato. Entrambi gambe all'aria, ma andavamo tanto piano che non abbiamo avuto nessuna conseguenza. Entrambi alziamo la testa e ci riconosciamo, siamo amici! Ti sei fatto male? No, e tu? Neanche io. Bene, l'importante è quello. Mi prendo la colpa, mi scuso, ci salutiamo e... in sella!

Mentre pedalo penso: Chissà la gente cosa penserà a vedere un vecchietto andare così bene in bici e senza sforzo. Mi inorgoglisco e oltre al petto in fuori, tiro in dentro anche la pancia. Giunto a Viserba mi accorgo di non avere l'orologio da polso. Spero di averlo lasciato a casa, altrimenti mi si è slacciato nella caduta. Percorso a ritroso, nulla, l'orologio è partito per altri lidi. Perso! Mi dico: ma sì, tanto era vecchio (la volpe e l'uva).

Al pomeriggio vado all'Iper, in bici naturalmente, per piccoli acquisti. Nel percorrere la galleria noto una bacheca da orologiaio, dove sono esposti alcuni orologi con sconto del 50%. Quaranta euro e passata la paura. Entro al supermercato, faccio qualche acquisto, pago e... all'uscita mi accorgo di non avere più il berretto.

Anche qui percorso a ritroso, ma occorre rientrare al supermercato e con la spesa fatta non posso. Esco, sistemo le poche cose che avevo acquistato nelle sacche laterali del mio cavallo, finto meccanico quasi elettrico, in attesa all'esterno e rientro. Percorso a ritroso... nulla! Perso. Siccome tornando a casa dovrò viaggiare alla folle velocità di 25 Km/h, senza protezione craniale rischio un raffreddore per cui, essendo al supermercato decido di acquistarne un altro, tanto quello perso era vecchio (citando sempre quella volpe di cui sopra).

Però siamo fuori stagione. Quelli invernali non sono più in vendita e per quelli estivi è un po' presto. Vi sono alcuni residui estivi dell'anno passato, a casa ne ho tanti ma tanto lo volevo cambiare (sempre quella volpe là). Dieci euro e passata la paura.

Torno al mio cavallo e, per fortuna o altro, (non certamente per merito mio), la spesa mi ha atteso e non ha scelto un altro proprietario. Torno a casa con bici, orologio e berretto tutti nuovi, più la spesa fedele. Quando racconto il fatto ai miei figli, all'unisono mi rispondono: caro Pa', la tua testa non è più a piombo. No, cari miei, la colpa è del garbino.

Infatti il giorno stesso non c'era, ma il giorno dopo è arrivato bello e forte! Non solo vado forte in bici, ma prevedo anche il garbino. Sono grande! Che ne dite? Vero che i miei figli hanno torto? Come ogni storia che si rispetti, anche questa ha un finale a sorpresa e la sorpresa l'ha fatta la bici nuova a me. È partita per altri lidi, a me sconosciuti.

Per capirci, me l'hanno rubata di notte. Era in garage legata con una catena a una staffa fissata nel muro. Hanno divelto la staffa. Io per far dispetto ai ladri, ne ho comprata un'altra. Così imparano... o no?

Filippo Vannini