Dalla Società FS, nell'anno 2003, i Dopolavori Ferroviari territoriali ottennero, dopo lunghe estenuanti trattative condotte dalla Sede Centrale del DLF, di conservare l'affidamento degli immobili in uso. Fu scongiurato così il primitivo disegno della proprietà che tali immobili, nella loro stragrande maggioranza, intendeva alienare.
Condizione cardine per l'accordo fu però la perdita per i DLF della precedente consegna degli immobili FS con la formula del comodato d'uso gratuito per passare invece al pagamento di un congruo canone d'affitto, aggravato dalla perdita della franchigia delle utenze e accompagnato in aggiunta da tutta una serie di oneri vessatori, come l'obbligo di provvedere alla manutenzione straordinaria.
L'accordo fu sancito fra le parti, la Società FS e l'Associazione Nazionale DLF, con la sottoscrizione di un contratto d'affitto. A sua volta quest'ultima concordò con ogni singolo DLF, in base all'entità e qualità dei beni immobiliari in consegna, la misura del canone che ognuno di loro doveva pagare, perfezionato, poi, con un subcontratto d'affitto.
Pochi anni dopo l'Associazione Nazionale DLF, per affrancarsi da questa situazione e mettere al sicuro gli insediamenti dei DLF, strinse un'intesa con la Società FS per il loro graduale acquisto, almeno per quelli resi disponibili. In questo quadro, infatti, rimasero esclusi, per motivi di servizio, quelli le cui sedi e le strutture ricadevano all'interno d'impianti ferroviari attivi.
L'obiettivo fu raggiunto, oltre che con il contributo economico della Sede Centrale DLF, ricorrendo al credito bancario, con le sottoscrizioni di mutui, che poi i vari DLF interessati furono chiamati a onorare. Come già detto, quest'operazione d'acquisto dei DLF territoriali è avvenuta ovunque con l'eccezione, per ora, di ben pochi DLF, per l'appunto, fra questi, Rimini.
La Sede Centrale DLF per il nostro DLF si è spesa e continua a farlo con determinazione. Un interesse più che motivato perché il DLF Rimini, nel panorama nazionale delle associazioni territoriali DLF, occupa una posizione di rilievo. Questa posizione si deve sia per l'alto numero di soci che per gli impianti e le strutture sportive, culturali e ricreative su cui può contare: è l'unico DLF che annovera un prestigioso osservatorio astronomico di proprietà diretta.
Su questo problema però la situazione si presenta ancora incerta, di certo per le mire che in modo esplicito il Comune di Rimini ha palesato da tempo di avere verso le aree DLF. Sembrerebbe però che ora questi interessi si siano oggi ridimensionati e siano circoscritti a una sola porzione dell'area sud del DLF: campi di calcio e altre adibite a parcheggio autoveicoli. Pertanto alla luce di questa evoluzione, se confermata, la situazione potrebbe anche sbloccarsi. Non rimane che attendere e sperare, assicurando altresì i soci che, se e quando ci saranno sviluppi, saranno doverosamente puntualmente informati.
Giovanni Vannini