NOTIZIE CITTADINE DEL PASSATO

Sale da ballo: Manlio Masini, giornalista e studioso di storia locale, per decenni direttore responsabile di Ariminum, periodico di arte, storia e cultura, ha pubblicato, fra i tanti libri, Ballando fra le macerie, dove viene riportata la mappa dei locali da ballo presenti a Rimini nel 1948, qui sotto riportati in ordine alfabetico, con descrizione dettagliata:
CAPINERA Sito a Miramare
CASINA DEL BOSCO viale A. Vespucci
CIGNO BIANCO Viale Derna
CLUB ADRIATICO Viale Flavio Gioia
CORALLO viale A. Vespucci
EMBASSY CLUB viale A. Vespucci
EXCELSIOR viale A. Vespucci
FLOREAL via Valturio
GARDEN Viserba
GIARDINO d'ESTATE via Giordano Bruno
JAZZ BUM DANCING viale Regina Elena
ORIENTAL PARK viale A. Vespucci
PAGNUC via Flaminia
PARCO DEI MULINI via Marecchiese
SALA DELL'ARENGO piazza Cavour
SALA DEL RIDOTTO piazza Cavour
SIRENETTA Viserba
STELLA ALPINA viale A. Vespucci
VALLECHIARA Sant'Ermete
VILLA DEI PINI Viserba
Nella lista, inoltre, non compaiono le sedi dei partiti (socialista, comunista, liberale, repubblicano) e delle associazioni (Unione Donne Italiane, Cacciatori, Partigiani), che in alcuni periodi dell'anno (carnevale e feste di capodanno) si trasformavano in vere e proprie balere.
Campo di concentramento: nel 1945, dopo il passaggio del fronte, venne realizzato all'aeroporto di Miramare un campo di concentramento dove vennero rinchiusi prigionieri militari. Il Giornale dell'Emilia in data 8 ottobre 1946 sostiene che gli internati fossero 80.000. Una città internazionale. Il campo era suddiviso in sette aree. Nelle prime due si trovavano i russi (nella stragrande maggioranza ucraini), ma anche estoni, lituani e lettoni; nella terza i tedeschi; nella quarta e quinta slavi, principalmente cecoslovacchi e Jugoslavi; nella sesta gli italiani; nella settima prigionieri di diverse nazionalità. Vicino a quella maschile vi era una piccola zona femminile dove erano rinchiuse: tedesche, cecoslovacche, polacche e jugoslave. Le italiane, un centinaio tra ausiliarie e collaborazioniste, si trovavano a Riccione, fuori dal centro urbano, in un accampamento nei pressi della spiaggia. La sorveglianza era affidata, a turno, a inglesi, scozzesi e polacchi.
4 luglio 1908: viene inaugurato il Grand Hotel, progetto dell'architetto P. Somazzi per la società SMARA che aveva stipulato nel 1906 la convenzione con il Comune. È una moderna e sontuosa costruzione, dotata di tutti i comfort, grandiose sale al primo piano, 250 camere ai piani superiori, a pochi passi dal mare.
1 luglio 1919: scarseggiano le merci, anche se i commercianti sono accusati di manovre speculative. Indetto uno sciopero generale in tutta la Romagna. I primi a scendere in piazza sono i ferrovieri, poi tutti gli altri, impiegati e salariati. Sotto la pressione della piazza il Comune fu costretto ad imporre d'autorità la riduzione del 50% su tutti i prodotti.
28 agosto 1925: il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approva il progetto per la deviazione del fiume Marecchia da eseguirsi a cura dell'ente autonomo portuale.
14 ottobre 1932: il podestà Palloni riesce a raggiungere il pareggio nel bilancio comunale. L'obiettivo era stato ottenuto raddoppiando le imposte di consumo, piuttosto che ritoccare le sovrimposte sui terreni e i fabbricati. A pagare, insomma, erano stati i ceti popolari.
13 maggio 1946 - Rimini elezioni politiche Comunisti voti 12.576 (34,1%), Socialisti voti 10.162 (27,5%), Repubblicani voti 4.000 (10,8 %), Democristiani voti 8.232 (22,3%), Liberali voti 542 (1,5%), Uomo Qualunque voti 878 (2,4%), Partito d'Azione 530 (1,4%).

Piazza Cavour prima del restauro dei Palazzi Comunali nel 1924: il Palazzo del Podestà, il primo in fondo, risalente al Trecento; il successivo è il Palazzo dell'Arengo del Duecento; il Palazzo Garampi del 1687; il Teatro Comunale inaugurato il 16 agosto 1857 (con l'Aroldo di Giuseppe Verdi, diretto dall'autore); la Fontana (1543); la Statua di Paolo V (1614).

Giovanni Vannini