ESPERIENZE MARINE

Ariodante Schiavoncini, 1922 - 2013, figura di rilievo della politica riminese, racconta in questo suo scritto, di quando, giovane abitante della Barafonda (San Giuliano Mare), acquisì esperienze marine.

Da ragazzino, abitando nella Barafonda, per me e i miei compagni la sua spiaggia e il suo mare furono il nostro campo di gioco. Il nostro disinteressato istruttore di nuoto era un certo Piva, provetto nuotatore che partecipava a gare sulla lunga distanza. Dalle sue lezioni imparammo le tecniche del nuoto e di resistenza, come comportarci se colpiti da crampi, il modo di soccorrere persone in difficoltà, come centellinare e trattenere il respiro sott'acqua.

Nacque così la mia passione per il nuoto. Da giovane riuscivo a stare immerso molto a lungo e mi divertivo a spaventare le ragazze che facevano il bagno dove l'acqua arrivava al petto. Sfioravo loro le gambe restando immerso, spesso fuggivano a riva spaventate, senza capire cosa le avesse toccate. Era normale divertirsi con gli amici nuotando fino alle navi da guerra, che negli anni Trenta si ancoravano a qualche chilometro dalla riva per essere visitate dai cittadini. Andavamo a nuoto, poi tornavamo a riva con la barca che vi aveva portato i visitatori.

Un mattino, con delle navi inglesi che erano ancorate molto al largo, io e il mio gruppo di amici commettemmo un errore. Quello non era un giorno accordato per le visite. Nel raggiungerle a nuoto ci accorgemmo che non era stata calata la scaletta per salirvi, e non c'era nulla per poterci sostenere e riposare. A bordo i marinai, forse pensando che scherzassimo, guardavano e ridevano. Noi gridavamo inutilmente di sentirci stanchi, ma di sicuro non capivano. A un certo punto un graduato ha intuito la nostra difficoltà di restare a galla, ha calato la scaletta e ci ha fatto salire.

Dopo essere stati rifocillati con latte caldo e riscaldati con delle coperte, siamo stati portati al porto da un loro motoscafo. Da quel giorno, prima di affrontare la nuotata, ci assicurammo sempre dei giorni in cui era possibile fare visita alle navi alla fonda. Nel gruppo di amici ero quello che meno sopportava il freddo, e più spesso degli altri ero costretto a uscire dall'acqua per riscaldarmi. Quel giorno, in mare vicino alla nave inglese, ho sofferto come non mai. Se non ci avessero fatti salire, chissà come sarebbe finita.

Ariodante Schiavoncini