MISERIA ESTREMA PRE NEOREALISTA

Il socio Virginio Cupioli (Tonino), classe 1926, già Capo Stazione Superiore, ricorda un episodio accaduto nei suoi primi anni di servizio.

Era il 1949, mi trovavo in servizio a Rovigo e scortavo i treni per Legnago, Verona e Chioggia. Era appena finita la guerra e il trasporto su strada era ancora carente e la maggioranza delle merci, anche in piccole partite, venivano trasportate con i treni merci raccoglitori che fermavano in tutte le stazioni per carico e scarico. Giunto a Chioggia con uno di questi treni, in attesa del servizio di ritorno, mi affacciai alla porta esterna della stazione e vidi il passaggio di un funerale mai più dimenticato: la bara era posta su un trabiccolo costituito da due ruote da bicicletta unite da un asse portante un piano di asticelle e condotta a mano da un uomo, dietro una donna con una bambina, nessun'altra persona accompagnava il feretro.

Questa immagine cruda e reale di squallore desolante e di estrema indigenza mi annichilì. Era come la scena di un film pre neorealista. L'economia della città di Chioggia, in quel periodo del dopoguerra, era assai precaria; lo Stato l'aveva dichiarata zona depressa, gli abitanti vivevano con l'unica attività della pesca che era in forma ridotta per la distruzione dei pescherecci e la ricostruzione era in lenta ripresa.

Virginio Cupioli