IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI

L'imperversare della pandemia ha avuto, ed ha ripercussioni estremamente negative sulle attività produttive del Paese, un cataclisma che ha travolto più che mai il turismo, in particolare il settore viaggi organizzati. Per quel che riguarda il DLF sezione turismo, come è facile immaginare, attualmente tutto è fermo. Nell'attesa malinconica che questo nefasto periodo passi, ritorno spesso col pensiero al passato e ripercorro gli ultimi quaranta anni di mia presenza al DLF e, in questo quadro, alla sezione turistica.

Questo mio percorso ebbe inizio alla fine dell'anno 1980; a quel tempo prestavo servizio alla stazione FS di Rimini quando mi fu affidato l'incarico di Cassiere Economo dell'associazione (oggi Amministratore). Per svolgere tale funzione ero distaccato periodicamente al DLF. Allora, negli uffici vi erano in pianta stabile: un contabile a tempo pieno, due impiegate a tempo parziale, addette al settore turistico di cui si occupavano unitamente alle mansioni di segreteria; inoltre vi era, a tempo parziale, un lavoratore utilizzato per la pulizia uffici e come fattorino. Il personale impiegatizio era spesso supportato nel lavoro da consiglieri DLF, pensionati FS e/o agenti FS distaccati dal servizio.

In quegli anni, la sezione turistica aveva il suo punto di forza nei ricavi derivanti da provvigioni per soggiorni marini estivi. A tale fine era pubblicato annualmente un catalogo con proposte di soggiorno in strutture alberghiere (una trentina), sparse nella loro stragrande maggioranza sulla riviera romagnola, particolarmente a Rimini. Questi cataloghi erano inviati, tramite la posta ferroviaria, ai vari DLF e impianti ferroviari disseminati nella Penisola. Considerato il successo dell'iniziativa, si decise poi di estendere l'offerta dei soggiorni anche al settore degli appartamenti estivi al mare. Per le località di montagna, analogamente a quelle di mare, si proponevano soggiorni, ma con risultati modesti.

Sempre nell'ambito del turismo, il ramo riservato ai viaggi, rispetto ai soggiorni, era di portata marginale, con un numero circoscritto di iniziative; per lo più ci si appoggiava al più attrezzato DLF di Bologna che ogni anno pubblicava un catalogo, ricco di proposte per ogni destinazione. La funzione svolta dal nostro DLF era in pratica di intermediazione, costituendo quasi una sorta di succursale del DLF di Bologna. In quegli anni le gite a targa DLF utilizzavano quasi esclusivamente come mezzo di trasporto, per gli itinerari medio - lunghi, il treno, perché così si abbattevano i costi per i ferrovieri, ex e famigliari in quanto esenti dal pagamento del titolo di viaggio.

Questa impostazione data al lavoro della sezione turismo, dagli anni Novanta subì radicali mutamenti. In quel periodo, il nostro DLF si affrancò quasi completamente per gite e soggiorni da quello di Bologna organizzandoli in proprio o appoggiandosi a operatori turistici locali. Da segnalare che per le gite, considerata la sua praticità, il mezzo di trasporto usato divenne il pullman. Nel 1996, per la costante espansione del lavoro nel ramo soggiorni e contemporaneamente per dare ulteriore impulso al settore gite, si acquisì la licenza di agenzia viaggi, denominandola Settebello. Si iniziò così a proporre anche viaggi e soggiorni promossi dai più affermati Tour operator nazionali.

Per alcuni anni, fino alle soglie del 2000, tutto andò più che bene, poi arrivò la crisi. I fattori che la determinarono sono presto detti: in quegli anni si verificò una drastica riduzione degli organici e la chiusura di tanti impianti ferroviari (con una conseguente contrazione del bacino clientelare); l'eliminazione da parte della casa madre FS di molteplici agevolazioni quali: l'anticipazione ai ferrovieri delle cifre richieste per la partecipazione a viaggi e soggiorni, che venivano successivamente restituite dagli interessati in 12 rate mensili; la perdita dei gratuiti telefoni di servizio e della posta ferroviaria; l'abolizione della franchigia di cui si godeva per le principali utenze, nonché il pagamento di un oneroso affitto per i locali occupati (che prima si usufruivano in comodato d'uso gratuito).

Fu così, sia pure a malincuore, che si decise di cedere l'agenzia viaggi e di subaffittarne i locali: correva l'anno 2003. La cessione avvenne con la garanzia dell'assorbimento del personale dipendente. L'agenzia rimase operativa fino a marzo 2006 quando cessò l'attività. Subito dopo riprese la sua funzione istituzionale la sezione turistica DLF. Si ripartì praticamente da zero. Per svolgere il servizio si decise di puntare sull'unico impiegato DLF rimasto, che svolgeva oltre ai compiti contabili quelli di segreteria, coadiuvato in questo da alcuni consiglieri e volontari.

Nell'ottica della ripresa turistica si puntò sull'organizzazione di gite sociali. Con buona lena e volontà, lentamente, anno dopo anno, i risultati arrivarono con un crescendo di gite effettuate. Si passò nel tempo dalle cinque gite annuali effettuate nel 2006 alle 42 nel 2017; nell'agosto del 2019 andò in quiescenza l'impiegato (non sostituito) e quell'anno le gite furono 34. Nello scorso anno per le note vicende legate all'epidemia, le gite si ridussero a 12.

Nonostante la paralisi attuale, la fiammella della speranza non si è spenta, contando sulla vaccinazione di massa per la ripresa dell'attività.

Giovanni Vannini