BREVE STORIA DEL DLF
1945 - 1993

Albertino Pari 1924 -2000, nel 1993 scrisse una breve storia del Dopolavoro ferroviario; una prima parte, che ha riguardato l'anteguerra, è già stata pubblicata, in questa ci lascia una testimonianza diretta (1945 - 1993) perché vissuta in prima persona, inizialmente quale componente del gruppo dirigente nuoto poi, dal 1981 fino alla sua morte, come Consigliere DLF.

Passato il fronte di guerra nell'area del Dopolavoro i soli fabbricati rimasti in piedi, sia pure gravemente lesionati, erano la casa padronale (quella oggi occupata dal circolo bar e mensa) e la casetta del contadino (oggi adibita a sala riunione gruppi). Immediato si pose il problema non facile della ricostruzione, ma passò del tempo; erano allora, in una città andata distrutta, prioritarie ben altre esigenze, come quella abitativa. Al DLF i fabbricati superstiti erano ancora occupati da sfollati. Fu così che in parte degli spazi, dove nell'anteguerra sorgevano gli edifici dell'Officina Veicoli e la sede del DLF, furono costruiti cinque palazzi a più piani, destinati a famiglie di ferrovieri reperibili, e successivamente si realizzò anche la palazzina destinata all'ACI.

Mentre i responsabili del DLF cercavano di acquisire spazi per l'associazione, in mezzo alla distesa di rovine, in attesa i soci si adattarono a frequentare sedi provvisorie. La prima reperibile fu trovata nella centrale via Giordano Bruno, nel palazzo dei Filodrammatici, dove erano disponibili: sale da gioco, bar, sala biblioteca, ufficio e una sala con palcoscenico per assemblee e spettacoli teatrali. Ai margini del Palazzo era stata ricavata, in uno spiazzo, per i mesi estivi, una pista da ballo.

Trovata in seguito una nuova, più spaziosa e confacente ubicazione, il DLF si trasferì nella zona a mare, nei locali di un edificio denominato Stella Alpina, nei pressi dell'attuale piazzale Kennedy. Seguì un nuovo spostamento in centro, occupando locali che si trovavano in Corso d'Augusto, sopra al Cinema Supercinema. Di lì a poco, a metà degli anni cinquanta, vi fu il rientro nella sede storica, resa di nuovo disponibile. Il DLF trovò sistemazione nella palazzina padronale dove a pianterreno trovarono spazio la mensa e gli uffici, mentre al piano superiore fu collocato il circolo bar con sale per gioco carte e biliardi.

Gli appassionati di calcio che avrebbero voluto rinverdire il fulgore dell'anteguerra, riuscirono a ottenere un nuovo campo da calcio con spogliatoi e quindi ebbe inizio la partecipazione ai campionati minori della Federazione Calcio. Con sempre maggiore partecipazione di soci, si avviò la costruzione dei campi di bocce, prima quelli romagnoli con le sponde ricurve, poi quelli all'italiana, fino a raggiungere il numero di ben sette strutture. Fu quindi la volta del campo da tennis, l'attuale n. 1. Con queste attività sportive all'aperto fu accolta l'esigenza, per il periodo estivo, di realizzare un chiosco bar con relativo porticato.

Altra esigenza che emerse fu quella di costruire una pista di pattinaggio, la prima in centro città. Pista che, dopo poco più di un ventennio, fu adibita, a seguito delle pressanti esigenze dei soci, a parcheggio auto. Si tentò anche di avviare una squadra di pallacanestro, ma con scarso esito.
Intanto aumentava il numero degli appassionati del gioco tennis, per cui si costruì un secondo campo e a seguire un terzo, poi un quarto; quest'ultimo fu ricoperto da tensostruttura mentre il campo tre, nel periodo invernale, era coperto con pallone pressostatico. I campi cinque e sei, dove prima si giocava a pallacanestro, furono sostituiti con campi da tennis con fondo in cemento speciale.

Fin dal dopoguerra, nel DLF, un impulso di forte partecipazione lo ebbe il ciclismo. Un gruppo talmente organizzato che nel settembre 1954 prese a suo carico il III campionato nazionale ferrovieri.
In quegli anni anche il nuoto si esprimeva al meglio, vi emerse la figura di un ferroviere della stazione, Eolo Cecconi, che univa alla passione la capacità di valido istruttore di nuoto. A quei tempi a Rimini non vi era ombra di piscina, le lezioni si tenevano nel porto canale. Scuola Nuoto, che dopo un periodo di appannamento, riprese nuovo vigore sotto la direzione dell'istruttore Elvio Spina. L'attività del Gruppo Nuoto è tuttora fiorente: una dimostrazione si è avuta di recente, il 30 - 31 ottobre con l'organizzazione delle gare nazionali di nuoto DLF.

Altro gruppo efficiente è diventato il Gruppo Scacchi, che organizza corsi per ragazzi nelle scuole, nei quartieri e tornei come il campionato italiano scacchi giunto alla sua VI edizione, che utilizza per il suo svolgimento la palestra della scuola Sforza a San Giuliano a Mare.
Gare nazionali DLF sono state organizzate dal gruppo Pesca, nonché dal gruppo Tiro al Piattello. Dopo quelli del calcio, ciclismo, bocce, pattinaggio, basket, con gli anni sono nati altri gruppi sportivi: tennis, pesca, podismo, caccia, tiro, cinofilo, sci, escursionismo, biliardo a stecca, colombofilo, campeggiatori.

Anche nei settori Cultura e assimilati sono nati i gruppi: fotoamatori, ai quali è stata creata una sede con camere oscure presso la casetta riunioni, filatelici, scacchi, aquilonisti, ballo folk, con una scuola bene avviata prima per ragazzi e poi per adulti, arti figurative, micologico, astrofili, handicap, ornitologico, ludico.

Questa Associazione, sita vicina alla stazione e al centro cittadino, è stata creata per volontà aggregativa dei suoi soci ferrovieri e si è espressa al meglio sia quando a dirigerla vi erano funzionari FS che quando, successivamente, sotto lo stimolo dei sindacati, si è arrivati a eleggere una minoranza sindacale (1965). Poco dopo, poi, si sono modificati radicalmente i criteri di elezione degli organi dirigenti del Sodalizio. Fu così che al DLF di Rimini, in base al numero di soci ferrovieri spettò un Consiglio Direttivo composto da nove membri; di questi sei eletti dai soci ferrovieri e pensionati FS, e tre consiglieri (fra cui il cassiere economo) nominati dall'Ente FS su designazione sindacale. Questo maggiore processo democratico, senza più tanti lacci e laccioli, ha dato la possibilità di costruire il Cinema Settebello, con prestito concesso dalla Sede Centrale DLF.

Con la trasformazione dell'Ente FS in S.p.A. quale sarà la sorte di questo nostro dopolavoro ai primi posti a livello regionale?

La Redazione