COVID 19 E FUTURO IN OMCL RIMINI

Sono stati mesi difficili in cui abbiamo vissuto uno dei periodi più bui dalla Seconda Guerra Mondiale in poi; infatti l'emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 (Coronavirus) non ha colpito solo il nostro paese, ma l'intero Globo che ha portato a un lock down forzato. Anche l'OMCL Rimini non è rimasta esclusa da tutto questo e in data 16 Marzo l'impianto è stato dichiarato chiuso, chiusura che si è prolungata sino al 4 Maggio.

I dipendenti dell'ex OGR in primis hanno utilizzato le cosiddette ferie rosse (ferie anni precedenti) oppure residui di congedi parentali o altre soluzioni, infine sono stati inseriti nel fondo FS (che mensilmente viene integrato con una quota da ogni dipendente) e tutto questo ha permesso una tenuta economica.

Il ritorno al lavoro è avvenuto rispettando i protocolli sanitari, con controllo della temperatura corporea in ingresso impianto (gestito dalla Croce Rossa) per tutti coloro che vi accedevano. Obbligo di utilizzo mascherine e guanti monouso, sanificazione dei luoghi di lavoro e spogliatoi e tanto altro che ha permesso un ritorno al lavoro il più sicuro possibile.

Tutto questo è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Azienda ed RSU 75.
Anche l'orario di lavoro ha avuto notevoli cambiamenti, in quanto per distanziare il più possibile il personale sono stati inseriti diversi orari di ingresso e potenziato notevolmente il doppio turno.

Le preoccupazioni delle maestranze in OMCL Rimini dopo il ritorno alla produzione si sono spostate ora verso il futuro del sito produttivo, in quanto a febbraio, prima del Covid 19, era in atto uno stato di agitazione (al momento sospeso ma non risolto) perché l'investimento tanto atteso che avrebbe permesso all' OMCL di poter riparare anche treni di nuova generazione era ancora in stallo.

La paura ora è che questa situazione che inevitabilmente ha messo in difficoltà economica anche la nostra azienda possa mettere in dubbio questo investimento che avrebbe garantito un futuro. A metà giugno è vero che è arrivato il primo motore diesel del treno Swing che dovremmo iniziare a riparare e ch e ha portato a un rinnovamento del layout della zona motori termici, ma la paura è che questo da solo non basti per proiettare nel futuro questo impianto che al suo interno annovera circa 210 Dipendenti FS più l'indotto delle ditte appaltatrici.

Speriamo che questo maledetto virus che ha ucciso tante persone in questi mesi non metta in seria difficoltà anche il futuro della storica Officina FS che si avvicina ai 110 anni di storia e che sul territorio rimane una delle aziende più importanti anche a livello numerico e che ricordiamo resta lo sbocco lavorativo per eccellenza per molti ragazzi che escono da Istituti Tecnici e Professionali.

Maffi Marco