I GIORNI DELL'ABBANDONO

Dal simpatico Vannini sollecitata
e da lunga quarantena forzata,
una triste poesiola mi sento di declamare
per un poco il morale sollevare.
Non è facile procurare del dileggio
quando, andando avanti, è sempre peggio.
Giornate di chiusura obbligatoria
con proibizione di uscita perentoria.
I giorni si susseguono tutti uguali,
apri la finestra sognando un paio di ali;
giri per le stanze con malumore,
non ti resta che accendere il televisore;
notizie che si rincorrono senza sosta
e ognuna di esse equivale a una batosta.
Una minaccia invisibile ci sovrasta,
state a casa è il ritornello e basta.
E le gite e i nostri viaggi?
Son diventati forse dei miraggi?
Questo maledetto virus è così potente
da impedirci di incontrare altra gente.
Chi dice che dalla Cina viene
e intanto ci tiene saldi, in catene;
chi dice che proviene dalla Germania
e intanto ci procura solo smania.
A vederlo raffigurato pare anche bello,
colorato, tondo, sembra quasi un gioiello,
ma è solo uno spietato assassino
capace di cambiare di tutti il destino.
Quando finirà questa atroce clausura
che tanto ferreo isolamento ci procura?
Un bacio, un abbraccio, una stretta di mano,
guai al mondo! Devi tenerti lontano!
E tutti a sperare che il picco passi
e la curva del contagio si abbassi!
Lo chiamano Coronavirus, Covid-19,
s'è installato, non c'è verso, non si muove.
Ha movimentato tutti, sanitari, scienziati,
virologi, ricercatori, giornalisti e assimilati,
passa da uno all'altro con destrezza,
spadroneggia ovunque con disinvolta sicurezza,
colpisce qui, infetta làà,
chissà quando mai si fermerà...
Ma non sia mai che l'abbia vinta,
lo combatteremo e non per finta.
Riusciremo prima o poi a debellarlo
il farabutto che sforacchia come un tarlo!
Portiamo pazienza ancora
e lo manderemo certo in malora.
Intanto tu, Presidente, un programma prepara
per rifarci di questa sorte troppo amara:
gite, passeggiate, viaggi lontano o meno,
vedrai che sicuramente di adesioni farai il pieno.

30 Marzo 2020
A. Rita Cupioli