CAPITAN GIULIETTI
GRANDE ITALIANO RIMINESE

Il socio Virginio Cupioli (Tonino), classe 1926, pensionato FS, già Capo Stazione Superiore, rievoca in queste pagine la figura del concittadino Giuseppe Giulietti (Mazziniano, Massone, Socialista, Nazionalista), il primo Sindacalista delle Genti di Mare. Sotto il regime fascista fu condannato al confino. A Rimini è ricordato con un monumento bronzeo, nei giardini di via Destra del Porto.

Era stupefacente la fede che trapelava dalle semplici parole dei marinai e delle loro mogli che vendevano il pesce nella Pescheria, quando parlavano di Capitan Giulietti, difensore dei loro diritti e del riscatto dei lavoratori del mare, come di un nume tutelare.

Capitano di marina mercantile, sindacalista, nel 1909 fondò la FILM (Federazione Italiana Lavoratori del Mare) della quale fu dirigente, animatore e protagonista, per migliorare le condizioni di vita dei marittimi, e dopo il secondo conflitto mondiale creò a Genova la Cooperativa Garibaldi. Nel periodo fascista fu condannato per le sue idee liberali e sindacali.

Si arruolò volontario durante la prima guerra mondiale e si meritò la medaglia d'oro per imprese sul mare; apparteneva a quella schiera di eroi della marina come Enrico Millo violatore dei Dardanelli, Luigi Rizzo affondatore della corazzata austriaca nel porto di Trieste (quando ancora era sotto il dominio austriaco), Costanzo Ciano e Gabriele D'Annunzio protagonisti della beffa di Buccari, tutti forgiati dagli ideali del Risorgimento e dalla romana stirpe, tutti medaglisti d'oro per le loro imprese di guerrieri italici.

Durante l'impresa Istriana di Fiume collaborò e appoggiò D'Annunzio garantendo i rifornimenti via mare. Il Vate volle dargli onore al merito con una lode che ora è incisa sul monumento funebre nel cimitero di Rimini. Fu eletto deputato d'Italia nel secondo dopoguerra nelle liste Repubblicane e viene tuttora ricordato come l'apostolo delle genti di mare.

Nacque a Rimini nel 1879 e morì a Roma nel 1953.

Virginio Cupioli