Mi sveglio un mattino con un incubo in testa, mi giro assonnato e maledico i miei sogni, mi giro di nuovo e riprovo invano a dormire, adesso sono sveglio e comincio a capire. Era sì un brutto sogno, ma sono anche le notizie di questi giorni. Sono fatti che vengono da lontano, egoisticamente si spera che il male non arrivi fin qua. In TV però già si vedono immagini drammatiche che si avvicinano. Ancora notizie e si comincia a essere veramente preoccupati.
Passano alcuni giorni ed è tutto più difficile. Tante domande nella testa con poche risposte. E ogni tanto mi ripeto ancora che no, non può essere vero! Chissà come e perché questo virus si è sviluppato... E poi, dove? forse creato? e da chi? E ora sta toccando tutti i continenti, attraversa nazioni, paesi e città. Viaggia in aereo, in nave, in treno e con chissà quali altri mezzi. E sceglie noi come postini di morte, increduli e impotenti. Silenzioso, invisibile, vigliacco, approfitta della nostra, a volte anche colpevole, vulnerabilità.
Ottimizzare, razionalizzare, risparmiare: ecco le parole d'ordine usate fino a poco tempo fa, lasciando scoperti settori fondamentali come la sanità. E noi troppo impegnati a correre per il mondo alla ricerca di chissà quali sensazioni, piaceri e guadagni, violentando la terra senza volgere mai lo sguardo alle tante anomalie, ingiustizie e focolai di profonde situazioni di pericolo per gli uomini e per il nostro pianeta.
Troppo facile per lui adesso stenderci al tappeto! Che sia, come dice qualcuno, una punizione divina? Ci può stare anche questo pensiero. Sempre molto colpevoli saremmo. E adesso tanti morti, amici o solo conoscenti che, colpiti, non hanno avuto scampo. Ci diciamo che dobbiamo resistere, farci forza, ma si hanno momenti di paura: troppi volano via in ogni parte del mondo. Abbiamo tante persone in ogni dove che stanno sacrificando la loro vita per cercare di tamponare la situazione.
Però è sempre più difficile la gestione della cosa e tanta gente non capisce fino in fondo il dramma. Qualcuno vorrebbe imporre una guida in maniera più egoista, come se ci potessimo salvare da soli. Penso che quando tutto questo finirà, perché cerco di convincermi che tanto deve finire, occorra tanta forza per riuscire a riprenderci e dovremmo anche trarne una lezione.
Per adesso seguiamo l'obbligo di stare chiusi in casa, l'unica difesa che abbiamo, anche se a molti questo comincia a pesare. Certamente non è facile perché siamo estremamente impreparati a questo comportamento. E domani? Questa è la domanda che più ci angoscia perché l'incertezza è una cosa che sconcerta, che toglie anche quel poco di equilibrio che avevamo.
La nostra vita sarà sicuramente diversa, dovremo dare più valore alle cose che contano veramente. Sarà poi enormemente difficile superare tutte le difficoltà e gli ostacoli che ci troveremo davanti. Sta arrivando la Pasqua e speriamo ci porti un qualche segno di speranza per avere la forza di andare avanti.
12 Aprile 2020.
Luciano Caldari