UN DOMANI INCERTO

Si riporta la lettera, datata 2 aprile 2020, che il Presidente Nazionale DLF ha indirizzato alle sedi Territoriali DLF. Come si potrà evincere, ha come tema la situazione dei DLF dopo l'infierire del morbo del coronavirus. L'avvenire dei DLF, come del resto in generale di tutti nella nostra società, si è fatto difficile, complicato, incerto. Ricadute si avvertiranno sicuramente anche nelle attività del nostro DLF, che conta su un gruppo dirigente che definirlo non più giovane è solo un artificioso eufemismo. Ammesso e non concesso poi, che questo, nel suo complesso, sia ancora disponibile a operare nel quadro dell'associazione dove, prevedibilmente, saranno destinate ad assottigliarsi le risorse economiche e viceversa ad accentuarsi le problematiche da risolvere. Speriamo bene.

Il nostro Paese sta vivendo da oltre un mese una delle più grandi crisi sanitarie, sociali ed economiche della sua storia. Sono già tantissime le persone morte a causa del coronavirus con il dolore e le sofferenze che esse hanno lasciato anche per il modo in cui questi decessi sono avvenuti. È successo ciò che nessuno poteva pensare potesse succedere nel XXI secolo.

I drammatici effetti che l'epidemia sta avendo sulla nostra società e sulla vita di ciascun individuo sono immensi e le conseguenze di tutto questo sulla nostra vita futura sicuramente non ci sono ancora del tutto note. A cominciare dai cambiamenti dei rapporti sociali che difficilmente potranno, per un periodo di tempo non breve, ritornare a essere quelli di prima.

Siamo tutti obbligati in questo momento a mantenere quei comportamenti che sono stati decisi per combattere l'epidemia, comportamenti che tutti ci sentiamo in dovere di rispettare rigorosamente. Anche la vita del nostro Dopolavoro Ferroviario ne esce al momento profondamente sconvolta. Tutte le nostre Sedi sono chiuse e con esse tutte le nostre attività. Non sappiamo al momento quando e con quali modalità esse potranno riprendere.

Il danno associativo ed economico è immenso e oggi ovviamente non vi è nessuna possibilità di offrire ai nostri soci i nostri tradizionali servizi.
Ma anche questa grande tragedia dovrà finire e noi con tutto il Paese saremo in grado di ripartire e di ricostruire: ricostruire con quello spirito che è caratteristico di tutti quei periodi storici che seguono le grandi calamità.

La nostra Società Patrimonio DLF, in assenza di entrate, ha collocato da ieri tutto il personale dipendente non FS in cassa integrazione; non lasceremo nessuno indietro o abbandonato, e invitiamo tutti i nostri DLF, nessuno escluso, a garantire ai propri dipendenti, a tutti, la cassa integrazione.
È necessario che in assenza di introiti tutte le spese siano azzerate, a cominciare da quelle per il personale, utilizzando nel modo migliore le disposizioni governative che sono state emanate.

La Società Patrimonio DLF dovrà gestire una situazione economica molto difficile: oltre che cercare di azzerare i costi del personale, ha già chiesto a FS di voler sospendere la fatturazione dei canoni locativi, alle banche di sospendere le rate dei mutui e confidiamo che per il pagamento dello stesso IMU (480.000 €/anno) possa intervenire qualche provvedimento governativo.

Il nostro Dopolavoro Ferroviario, come altre volte nella sua storia, si riprenderà e ricostruiremo tutto ciò che in questo periodo è andato distrutto.
La Sede Centrale, e io per primo, con la Società Patrimonio DLF, siamo a vostra disposizione per offrirvi tutta la possibile assistenza che riteniate possa esservi utile.
Un cordiale saluto a tutti.

Oliviero Brugiati