AQUA GRANDA

Mercoledì 13 novembre, ore 17.15: accendo, come d'abitudine, la tele per sapere quanto è accaduto nel mondo nelle ultime ore. Ed ecco un annuncio drammatico: Venezia sott'acqua... marea eccezionale... danni immensi al patrimonio artistico.... Rimango stordita, mi si stringe il cuore... non piango, ma il mio dolore è immenso. Non è semplicemente perché sono veneta, ma perché Venezia è stata un punto di riferimento nella mia vita fin dall'infanzia.

Quante domeniche passate in Campo Santa Maria Formosa, uno dei luoghi più antichi della città, dove vivevano delle prozie un po' eccentriche in un antico palazzo che adesso si affaccia sulla piazza completamente sommersa. E poi mi rivedo in Piazza San Marco, ora trasformata in un acquitrino, a inseguire con tanti altri bambini i colombi a cui avevamo portato il pane secco sbriciolato. Queste immagini del mio passato si sovrappongono a quelle televisive commentate dal giornalista che fa un resoconto dei danni già incalcolabili subiti da Venezia.

Mille altri ricordi si accavallano nella mia mente riportandomi agli anni spensierati della mia vita universitaria svoltasi interamente in quella città. Quanto mi fa male pensare a Ca' Foscari, invasa dall'acqua salata e corrosiva dell'Adriatico! Rivedo il magnifico salone d'ingresso di questa antica dimora patrizia con l'accesso diretto sul Canal Grande da cui è entrata con violenza un'onda profanatrice, come non era mai avvenuto nel passato.

E quali danni avrà subito tutto il sestiere (quartiere) di Dorsoduro che percorrevo giornalmente? Che ne sarà stato della panetteria famosa per il suo pan con l'uveta che divoravo correndo verso Ca' Foscari, o della libreria caotica, ma fornitissima, frequentata da generazioni di studenti Ca' foscarini?

E nei giorni successivi, quando apprendo che almeno 60 chiese veneziane sono state danneggiate, il mio pensiero non corre alla famosa Basilica, ma ripenso con nostalgia alla più modesta chiesa di San Pantalon che incontravo sul mio percorso giornaliero (e in cui entravo per una rapida richiesta di aiuto prima di ogni esame...). Anch'essa è stata aggredita e corrosa da quel mare che tanto ha dato a Venezia e che ora cerca di toglierle la dignità e, forse, anche la vita.

No, non posso accettare questa condanna per la città più bella del mondo; sono certa che Venezia riuscirà a risollevarsi e tornare a risplendere per tutti coloro che la amano.

Rosanna Battistoni