GRUPPO PODISTICO

Pomeriggio di fine estate dello scorso anno: parcheggio al DLF e mi dirigo a passo svelto verso il centro città. Poco tempo per espletare una banale commissione e poi il ritrovo in sede per la prima riunione post-estiva del nostro Gruppo Podistico. Sono un po' in ritardo e mi dispiace, oltretutto qualcuno mi aveva accennato di una qualche novità e non voglio arrivare tardi. Un po' trafelato, entro in sede e vedo già tutti presenti gli amici del consiglio; mi scuso del ritardo e con un certo affanno mi siedo.

Uno strano silenzio e facce non proprio allegre intorno. E così, tanto per rompere il silenzio, chiedo se ci sono novità. Nessuna risposta finché, come cercando la maniera più adatta per rompere quel silenzio, Mario informò anche me di avere una brutta malattia. Pronunciò quella parola che ancor oggi, malgrado i progressi nella sua cura, incute sempre paura. Ancora un attimo di silenzio, poi provai a chiedere dove il male si era manifestato e la risposta fu una delle più brutte. Durante l'estate non avevo avuto occasione di incontrare Mario e solo allora notai una certa magrezza e sofferenza. Per lui iniziarono mesi di cure e tentativi di attenuare il dolore, sempre con a fianco Liliana, fino al suo decesso.

Mario è stato una figura importante nel nostro Gruppo, benvoluto da noi tutti e apprezzato per la sua generosità. Anche altri Gruppi podistici lo trovarono sempre disponibile a dare il suo aiuto, specie in coincidenza delle gare da loro organizzate. E così lo si trovava, spesso, a volte insieme con Liliana, lungo i percorsi a effettuare i prescritti ristori. Acqua, thé e sempre una parola di sostegno per tutti.

Di una di queste occasioni è rimasta nella mia mente un caro ricordo. Una decina d'anni fa e solo per poche edizioni, visto il grandissimo impegno organizzativo, si disputarono contemporaneamente una cento chilometri e una maratona. L'evento, denominato RiminiExtremeGolden, si svolgeva nel mese di luglio; i partecipanti partivano la sera dalla darsena e dopo una sfilata nel centro città avveniva la partenza ufficiale sotto l'Arco d'Augusto. La 100 km, dopo aver toccato nella notte tanti paesini del nostro retroterra, terminava la mattina seguente sempre alla darsena. La maratona, dopo i classici 42 chilometri, aveva invece il suo traguardo oltre Montecerignone.

Partecipai a due edizioni della maratona, molto dura per gli innumerevoli saliscendi, ma la gara aveva il fascino del correre nella notte, a volte lungo strade quasi deserte. Solo qualche bar aperto per poche persone alla ricerca di un po' di fresco serale, e non molti partecipanti, e così ci si ritrovava molto spesso assolutamente da soli. Era notte fonda, non ricordo bene dove fossi, sicuramente mancavano al traguardo ancora una decina di chilometri quand'ecco disegnata sull'asfalto una freccia con l'indicazione di un ristoro. Proseguii e mi ritrovai, al termine di una curva in salita, nel piazzale di una chiesa.

Un paio di lampioni diffondevano una luce appena decente, c'era un tavolino e dietro, a sistemare alcuni bicchieri e qualche biscotto, mi apparve con sorpresa Mario. Finalmente un viso amico nell'oscurità della notte, pensai. Ciao, Mario, che fai qui?. Sai, mi hanno chiesto di dare una mano e non potevo dire di no fu la sua risposta. Grande Mario, bisbigliai. Forza, Cianino (così mi chiamava spesso, sicuramente per la mia fisicità), sei quasi arrivato. Sorridemmo entrambi pur sapendo che era una bugia: di strada infatti ce n'era ancora tanta!
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Ho molte volte pensato a quell'incontro, una scena con qualcosa di mistico: quasi al buio, una persona che ti dona proprio di fronte a una chiesa un piccolo prezioso sostegno.
Ciao Mario, grazie ancora di tutto!

PS: Si ricorda che domenica 1 dicembre si svolgerà, con ritrovo negli spazi del DLF, la gara podistica organizzata dal nostro Gruppo. Chi volesse dare il proprio aiuto per la buona riuscita della manifestazione può rivolgersi al 329.1671237. Questo potrebbe anche essere l'inizio di una adesione al nostro Gruppo per una sana attività motoria di cui tutti riconoscono l'utilità per mantenersi in forma.

Luciano Caldari