Zeno Zaffagnini, 1932 - 2019, Sindaco di Rimini dal 1978 al 1983. Funzionario di partito, trasferitosi da Imola a Rimini nel 1952, ha lasciato un breve scritto di come trascorreva a Rimini, da giovane scapolo, il suo tempo libero.
Dal 1952 al 1958 - 1959 sono stato un giovane in una città turistica. In autunno-inverno c'erano poche distrazioni, si andava al cinema, qualche serata a ballare e si facevano interminabili partite a carte. Alla sera, dopo le riunioni di partito, si stava al bar della Piazzetta delle Poveracce, la stessa in cui c'era la trattoria dove andavo a mangiare, che era chiamata da tutti Forza e Coraggio perché si diceva fosse scadente. Per la verità mi ci sono sempre trovato bene: si spendeva poco e si mangiava bene.
Per il dormire ho traslocato diverse volte e per un certo periodo mi sono sistemato anche in un piccolo locale della federazione in corso d'Augusto, una specie di abbaino. In estate la vita era diversa: nei mesi di luglio e agosto per il mangiare mi trasferivo al mare, alla pensione Sandra di proprietà dei gestori della trattoria di città. Questo mi permetteva di andare in spiaggia, fare qualche bagno, conoscere qualche ragazza, ma non più di tanto perché la vita di partito era condizionante anche nel periodo estivo.
Si andava anche a ballare, a Rimini alla Casina del Bosco, a Viserba alla Sirenetta e al Garden Ceschi, a Riccione al Vallechiara, a Cattolica da Antonio. Erano locali accoglienti, popolari, alla portata delle tasche del tipo di turista che frequentava la nostra Riviera, quindi anche delle nostre di giovani squattrinati. C'erano anche locali in, molto chic, come l'Embassy a Rimini, il Savioli a Riccione, l'Eden Rock a Gabicce, ma io non li frequentavo perché costavano troppo. Ci sono stato solo qualche volta, quando le serate erano collegate a manifestazioni particolari.
La mia vita ruotava in tal senso, finché nell'estate del 1958 ho incontrato mia moglie Esperia, una domenica pomeriggio all'Odeon di Sant'Arcangelo, un locale da ballo dove mi ero recato a salutare alcune amiche della cui comitiva faceva parte anche mia moglie. Ci siamo fidanzati e, dopo alterne vicende, il 29 giugno 1960 ci siamo sposati. Da quel momento la mia vita è cambiata: famiglia e politica ne sono stati i perni, con qualche strappo fatto all'inizio andando al bar per una partita a carte.
Zeno Zaffagnini