BREVE STORIA DEL CASTELLO DI CASTELLABATE

Quello riportato in foto è il castello di Castellabate, abbattuto completamente nel settembre 1944 in seguito a un bombardamento aereo. Come ho già raccontato in altro scritto, all'atto del bombardamento mi trovavo con i miei genitori (essendo mio padre il custode) all'interno dello stesso e per fortuna siamo riusciti a fuggire prima che crollasse. Il castello si trovava al centro di una tenuta agricola composta da ventotto poderi di proprietà dei conti Bennicelli di Genova. Provenendo da Rimini e percorrendo la nazionale per Cesenatico, immediatamente prima dell'inizio della superstrada, sulla sinistra, si vedono i resti del muro portante, lato mare.

All'estremità del muro, sulla sinistra, si trova la costruzione, non abbattuta, contenente il magazzino e la cantina della tenuta (attualmente in ristrutturazione) e sulla destra in mezzo agli alberi, la casa del custode dove sono nato e ho vissuto fino al mio matrimonio.

L'esistenza del castello è citata per la prima volta in una pergamena del 31 luglio 1152, appartenente al conte Raniero di Bertinoro. Dopo vari passaggi di proprietà, tra cui i Malatesta, giunse allo Stato Pontificio e da questo ai conti Bennicelli. Cito, in breve, questo ultimo passaggio.

Il 24 novembre 1848, il Papa Pio IX, in seguito ai moti rivoluzionari, decise di lasciare Roma in segreto nottetempo, vestito da semplice sacerdote e diretto a Gaeta (allora territorio del Regno delle due Sicilie). La guardia pontificia che lo accompagnava era comandata dal capitano di ventura Filippo Bennicelli. Per riconoscenza verso il capitano, il Papa gli conferì il titolo di conte e gli regalò alcuni territori appartenenti allo stato pontificio tra cui il territorio di Castellabate con relativo castello chiamato Castrum Abbatis (da cui il nome di Castellabate).

Il film il Conte Tacchia, con Enrico Montesano, è stato ispirato a un successore di Filippo Bennicelli, Adriano (1860/1925), personaggio scapestrato chiamato appunto Conte Tacchia. I conti Bennicelli erano romani, ma un ramo di questa famiglia, con capostipite Filippo (discendente del capitano di ventura), si trasferì a Genova e a questi venne assegnato il territorio di Castellabate.

Il conte Filippo poi, pensò di suddividerlo in 28 poderi. Uno dei primi mezzadri fu un mio antenato e nella stessa casa nacquero tutti i miei avi, compreso mio nonno e mio padre che fu poi assunto come custode del castello.

Vi è una credenza popolare che attribuisce la proprietà del castello, per un certo periodo, ai Frati bianchi i quali avrebbero costruito una galleria sotterranea di collegamento fra il castello citato e quello di Benelli situato a Bordonchio (ancora esistente), per effettuarvi strani riti magici. Galleria da noi mai rinvenuta.

Filippo Vannini