NON TEMERE IL FUTURO

La felicità di un Paese non è la felicità del singolo. La felicità di una Nazione non equivale a quella dell'individuo. Ma certo che in un Paese felice, con redditi elevati, con buone speranze di vita, con una rete sociale adeguata, è più facile vivere serenamente e non avere paura del futuro.

La felicità non dipende da variabili anagrafiche quali età, sesso, né dalla ricchezza, dalla salute, dalla cultura, nemmeno nell'essere più o meno estroverso. La felicità è un attimo, dura un istante e poi svanisce. Meglio parlare di serenità, che è raggiungibile e che è più facile da mantenere certamente in una situazione ordinata, in una società equilibrata, socialmente aperta e senza troppe diseguaglianze, come sono appunto i Paesi nordici.

Ma la serenità è uno stato d'animo estremamente soggettivo, che varia da individuo a individuo. Come dire che si può essere infelici anche nella felicissima Finlandia. Si è sereni se si ha la capacità di vivere in armonia con la realtà, quando si ha una ragionevole speranza per il futuro, pur consapevoli che possiamo determinare tutto quello che ci accade nella vita. Sapendo che bisogna accettare anche momenti spiacevoli.

Non è necessario essere ricchi per essere felici. Insomma, per essere sereni basterebbe non aver paura del domani. Perché è anche l'atteggiamento positivo verso il futuro, l'imparare a reagire alle avversità, a portare a una vita consapevolmente più serena.
Non è tanto l'età, quanto l'atteggiamento interiore a metterci in questa condizione.

Duilio Ganzaroli