DLF: GITA IN CROAZIA - BOSNIA-ERZEGOVINA

Ci prepariamo, accompagnati dal secondo Vannini,
a far la conoscenza di Bosniaci ed Erzegovini.
Il pullman è guidato da Mohamed, simpatico,
ottimo autista, dotato di senso pratico.
In totale siamo 48 partecipanti
allegri e giulivi, veramente tanti.
Da una interminabile fila di tir incolonnati
siamo, nel lungo viaggio, accompagnati.
Dopo le solite soste e fermate comandate,
raggiungiamo Rijeka (Fiume), per la visita guidata
Igor ci racconta la trasformazione della città
che, nel tempo, ha affrontato numerose avversità.
Lui ci conduce nel vivace centro urbano
dove si è scoperto anche un antico sito romano.
Breve passeggiata per il corso principale,
ovunque negozi, palazzi, cattedrale,
musei, istituti vari e fama mondiale.
Qui D'Annunzio compì la sua impresa
che gli diede la vittoria tanto attesa.
Lasciamo Rijeka e via verso Abbazia,
città balneare frequentata dall'alta aristocrazia.
Austro-Ungarici furono i primi villeggianti,
qui sorgono hotel, ville e parchi lussureggianti.
Ripartiamo verso Lovriano, al mare abbracciato,
e il primo giorno di vacanza se n'è andato.
All'indomani alla volta di Tagir si parte
per ammirare con interesse la sua arte.
Su una isoletta solitaria essa sorge,
e sulla terraferma con due ponti si sporge.
Per secoli da Venezia dominata,
si mostra come una città fortificata.
Emergono il castello di Camerlengo,
la loggia pubblica, la cattedrale e quasi svengo,
il campanile, il portale con animali fantasiosi
il lungomare con chiese dai riti misteriosi.
Infine Split (Spalato) andiamo
e subito ci appare il maestoso palazzo Diocleziano
che l'imperatore si fece costruire
per trascorrere in riposo il suo avvenire.
I sotterranei occupati da negozi, il peristilio,
il tempio di Giove, la sfinge che manda in visibilio,
le quattro porte: d'oro, d'argento, di bronzo e del mare,
il mausoleo che oggi come duomo ci appare.
Un edificio veramente colossale
e qui, a mirarlo, l'emozione ci assale
Ma di nuovo di metterci in marcia è l'ora,
via sul pullman che ci aspetta, allora.
Ci attendono lunghe ore di viaggio
e Neum, infine, compare come un miraggio
Strano hotel: qui le stanze per dormire,
là, distaccato, l'ufficio per gli ospiti da gestire,
in fondo a tante scale da fare,
a pelo dell'acqua, le sala da cenare.
Dopo un sonno dalle onde cullato
ancora a bordo, quasi senza fiato.
La meta è Dubrovnik, grandioso, il centro storico, entro le mura, meraviglioso.
Non a caso l'UNESCO l'ha adocchiato
e fra le tante bellezze del mondo annoverato.
Palazzi stupendi, torri, piazze, cattedrale, monastero, tutto appare fenomenale.
Ci dirigiamo a Ston (Stagno), un po' decadente
ma, ristrutturato, diventerà almeno ridente.
Intanto si finanzia con le migliori ostriche e cozze
che, con le sue saline ci van proprio a nozze.
Desta meraviglia la muraglia sovrastante il paese
seconda al mondo solo a quella cinese.
Ston è piccolo e molto bello
capace, in passato, di proteggere con le mura Sabbioncello.
Nell'hotel di Neum si torna per la cena
e prima di dormire una passeggiata val la pena.
L'indomani si parte per Medjugorje,
ma le lungaggini alla dogana ci lascian fuori.
Cambio programma: a Mostar prima
lungo la strada col ponte in cima,
esso, durante la guerra duramente bombardato, in gran velocità è stato riedificato.
Da qui un ragazzotto temerario
si tuffa per arrotondare il misero salario.
Si arriva alla moschea mussulmana
con accanto il minareto che alla preghiera chiama.
Giungiamo a Medjugorje verso sera
e, da lontano, si avvista la cattedrale intera.
La spianata è colma di persone oranti
che assistono alla Messa e partecipano ai canti.
Dopo cena si potrà fare meditazione in chiesa
per prepararsi alla salita tanto attesa.
La domenica tutta alla Signora della pace è dedicata,
c'è chi sale la collina per la stradina acciottolata,
chi gironzola ai suoi piedi in lungo e in largo
volgendo tutto attorno il proprio sguardo.
La folla è tanta, i fedeli giungono in continuazione per percorrere il sentiero dell'apparizione.
Dopo il pranzo e una Madonnina in omaggio
riprendiamo sorridenti il nostro viaggio.
Ancora la dogana ci fa a lungo attendere
prima che il nostro peregrinare possa riprendere.
Si attraversano gallerie, terre aride e montuose,
quasi deserte e molto, molto sassose.
Ogni tanto uno scorcio di mare,
viadotti, pale per l'energia eolica da sfruttare.
In generale il panorama è sempre lo stesso,
e improvvisamente Selce ci è apparso.
Sul mare si specchia la cittadina
creando una atmosfera quasi divina.
Dormiamo per l'ultima volta in terra straniera,
domani torneremo nella nostra Italia vera.
Il percorso verso la patria è accompagnato
da un acquazzone che fino al confine è continuato,
Alla frontiera ancora un po' di sosta in agguato,
ma ben presto il nostro territorio è guadagnato.
A metà mattina ci accoglie
Trieste e subito il freddo Borino ci investe.
Passiamo dal soffocante caldo afoso
al gelido vento fastidioso.
Giro panoramico della città
di cui la guida illustra ogni peculiarità
piazza dell'Unità e palazzi adiacenti,
canale, teatro Verdi, porta romana, monumenti,
fino a giungere, credenti e laici,
a San Giusto con i suoi splendidi mosaici.
Sosta alla birreria per un pranzo gradevole
poi via per un rientro ancora lungo, ma agevole.
Grazie William per l'organizzazione e le battute spiritose, che, per un'atmosfera vivace, sono state preziose,
grazie a Giusy, perfetta segretaria,
che ha collaborato col capo in maniera straordinaria,
grazie a tutti i partecipanti per la simpatia
speriamo di rivederci in allegra compagnia.

Anna Rita Cupioli