Accompagnati come spesso dal nostro Giovanni rieccoci, lasciando alle spalle i personali affanni.
Che bello l'itinerario che ci aspetta, ne godremo certamente senza fretta.
Giungiamo curiosi a Riva del Garda che al suo lago si tiene ben salda.
La guida ci accompagna con abilità raccontandoci storia, aneddoti e peculiarità.
I monumenti, la torre, i vicoli sfociano in piazzetta, ben sorvegliati dal monte Rocchetta.
La Cattedrale, la Rocca, cielo e lago azzurri, sole, brezza i numerosi turisti dolcemente accarezza.
Palazzi, ville e le tre poderose porte diversamente orientate son lì a custodire le bellezze esaltate.
Lasciamo Riva diretti a Trento, pranzo servito veloce come il vento.
Di nuovo in pullman verso il centro città dove su tutto la guida ci illuminerà.
Anche qui palazzi affrescati, strade eleganti destano la meraviglia dei numerosi gitanti.
Via lunga, via Larga, Castello del Buon Consiglio che controlla dall'alto ogni bisbiglio.
Duomo asimmetrico con interne scalette per raggiungere facilmente dei campanili le vette.
Ovunque angoli verdi, fontane, giardini fioriti che fanno di Trento uno dei più bei siti.
Si torna in albergo per cena e pernottamento per proseguire dell'indomani l'andamento.
Al lago di Levico una breve sosta con decine di folaghe e anatre li apposta
in attesa dei gitanti che non lesinano loro il cibo e gesti invitanti.
E via a Borgo Valsugana (siamo in tanti) percorrendo una strada stretta e ricca di tornati.
Finalmente, dopo curve, salite e scossoni vari, arriviamo al Bosco Sella coi suoi manufatti straordinari.
Eh, sì! Perché il parco dell'Arte Sella è stata una scoperta veramente bella.
Qui con pochi elementi e tutti naturali gli artisti han creato opere eccezionali.
Estro, talento e spiccata creatività han profuso, costoro, in quantità
ideando oggetti con semplicissimo materiale fino alla cattedrale gotica vegetale.
Usciamo dal Sella paghi e soddisfatti da tanta bellezza e originalità esterrefatti.
Da ultimo, prima del rientro un lauto pranzo e una passeggiata a Levico centro,
ancora una volta per osservare quando l'uomo è in grado di fare.
Grazie Vannini per questo bel viaggio, facciamone altri,
forza, coraggio!
Anna Rita Cupioli