IL BISOGNO AGUZZA L'INGEGNO

Il socio Benito Colonna, classe 1937, pensionato FS, nato nella frazione di Rivabella dove tuttora risiede, in questo breve racconto ci ricorda come nell'immediato dopoguerra la popolazione soffrisse per le disagiate situazioni economiche e come vigesse l'arte dell'arrangiarsi.

Al tempo avevo 13, 14 anni. La colazione abituale di caffelatte e piadina cambiava durante il periodo estivo consistendo principalmente di una pagnottella di pane (drugla) che accompagnavo con un grappolo d'uva raccolto ancora umido di rugiada, oppure quattro fichi pure loro colti all'istante. A volte mi recavo al mare con il solo pane che mangiavo accoppiandolo a gustosissime cozze crude. Da premettere che allora l'acqua del mare era pulita e limpida.

A proposito dell'arrangiarsi: una signora che era conosciuta col nomignolo di l'americana, ogni anno nella sua casetta ospitava come bagnanti moglie e marito, una coppia non tanto giovane. Avendo saputo da qualcuno che ero un buon nuotatore e andavo sott'acqua a prelevare cozze dalla scogliera, mi avevano contattato chiedendomi se ero disponibile a portar loro ogni mattina a una certa ora una quantità di cozze sufficienti per la loro colazione, logicamente pagandomi.

Come richiesto, giungevo all'ora stabilita con la quantità di pescato richiesto. Ogni mattina mi davano centocinquanta lire. Con la carenza di denaro di quei tempi, per me era un buon guadagno: i soldi per il cinema e un cono di carta pieno di semi salati. Si può paragonare ai € 15,00 attuali, ma non si può fare un confronto, erano altri tempi.

Benito Colonna