APERTURE DI CREDITO

Con questo racconto Elio Biagini (1923 - 2005), già ferroviere in pensione e sindaco revisore DLF, ricorda aspetti della sua gioventù trascorsa nella frazione di Viserba.

Ripensando alla mia gioventù trascorsa a Viserba, mi è rimasta impressa nella mente la signora Elvira, una donna magnanima che ha sfamato tanti viserbesi. Questa signora aveva una salumeria in piazza Pascoli. Nella località era l'unico negozio presente in cui potersi approvvigionare di generi alimentari. Ogni famiglia aveva, presso la negoziante, un libretto dove si segnava tutto ciò che veniva acquistato: olio, mortadella, riso, pasta e tante altre cose.

Fuori dal negozio l'Elvira teneva un barile di acciughe che avevano un particolare profumo (e d'inverno se ne mangiavano tante), poi aveva le filze di lumbardoun, lo stoccafisso, e anche di questo se ne mangiava tanto. In ogni casa si teneva un mazzetto di legno molto pesante e prima di mettere a bagno lo stoccafisso, lo si tempestava di legnate e poi lo si metteva a bagno nella vasca del pozzo artesiano, di cui ogni casa era provvista, e lì stava diversi giorni; quando era ben frollo, lo si metteva in un tegame con tante patate e quando era cotto si mangiava tutto, comprese le spine che erano tenere come la carne.

Mi ricordo che un anno c'era un premio a chi trovava dentro una tavoletta di cioccolato una figurina chiamata Il feroce saladino; io non ho mai potuto comperarne una per tentare la fortuna anche se costava poche lire, ma purtroppo in casa non c'erano e l'Elvira non ti dava la cioccolata perché era un bene di lusso. D'inverno, il libretto veniva riempito di segni e nei mesi primaverili, quando arrivavano i primi bagnanti che cercavano l'appartamento da affittare per il periodo estivo e trovavano il nostro di loro gradimento lasciando una piccola caparra, mio babbo correva con quei soldi dall'Elvira e così diminuiva il debito.

A fine estate, se con i soldi dell'affitto non si riusciva a saldare il debito invernale, mio babbo correva dall'Elvira e le faceva presente che i soldi erano pochi; ella, candidamente, gli rispondeva di non preoccuparsi e anzi, se c'erano delle difficoltà, era pronta a fare un prestito e a inserirlo nel libretto. Una donna indimenticabile per il suo altruismo.

Elio Biagini