Mario Macina, già ferroviere, noto personaggio politico del secolo scorso, ha lasciato racconti di sue memorie riferite al primo ventennio del Novecento. Fra i tanti è stato estrapolato questo curioso episodio.
Nella chiesa del Suffragio la funzione religiosa sta finire e il numeroso pubblico si avvia verso l'uscita. Nella stretta del portale, un marinaio chiamato Ninaza, coi suoi grossi scarponi, incespica nella lunga e vaporosa sottana di una signora e vi produce un largo strappo. La signora si volta e con tono rabbioso dice a Ninaza: Brutto villanzone. Offeso, Ninaza risponde: Villanzon mì? Mì quand entri in porto al veli a lì manticio (le vele le ammaino), ti invece tvein in porto fasèndo la pavona! Se to de di dani, fat tacà uno sferzo (uno sferzo: cioé una pezza per coprire lo strappo).La Redazione