UN'AVVENTURA

Tutto ha avuto inizio qualche mese fa mentre si faceva uno dei soliti giri in bicicletta; qualcuno ha lanciato la proposta: perché non organizziamo un'uscita in gruppo sulle Alpi? Detto fatto: il posto prescelto Dobbiaco, l'albergo la Casa Alpina del DLF di Verona, il periodo fine giugno. Il 27 giugno, partenza alla mattina presto con un pullmino così da poter caricare le biciclette, i bagagli e gli otto partecipanti.

Autostrada fino a Belluno poi s.s. 51, qui tappa alla diga del Vajont per rifocillarci, ma soprattutto per la visita della diga e dei paesi Erto e Cassio tristemente famosi, come Longarone, a causa dell'enorme frana scivolata dal monte TOC e finita nel bacino, che fece tracimare l'acqua radendo al suolo Longarone e in parte Erto e Cassio e provocando 1917 vittime. Dalle indagini risultò essere una tragedia annunciata, ma per gli interessi in gioco sottovalutata; basti pensare che il nome del monte in dialetto locale è Patoc, cioè guasto, avariato.

Giunti a destinazione in serata, dopo cena c'è stata una breve riunione per gli ultimi accordi e per programmare le tre giornate di bicicletta. La mattina dopo partenza per Lienz sulla ciclabile: 48 chilometri immersi nella natura, non impegnativi a livello atletico; giunti poi a Lienz, la musica è cambiata con l'inizio delle salite con tappa finale il ghiacciaio del Grossglockner a 2227 metri. Causa la giornata calda, il forte vento contrario e la dura salita, l'impresa dei nostri atleti è stata molto impegnativa; dopo le foto di rito, ritorno verso Lienz per salire sul pullmino stanchi ma soddisfatti dopo un percorso di 135 chilometri.

Il giorno dopo vallata di Anterselva con il passo Staller e fermata obbligatoria al semaforo di circa 30 minuti, dovuta al fatto che negli ultimi 5 chilometri di salita la strada è stretta e il traffico è a senso unico alternato. Al passo solita foto di gruppo poi picchiata in discesa di 33 chilometri; giunti al bivio su strada 108, direzione Lienz e poi ciclabile fino a Dobbiaco per un totale di 148 chilometri percorsi.

Il quarto giorno, altra tappa con direzione lago di Misurina via Carbonin e prima scalata molto impegnativa di circa 10 chilometri. Giunti al lago, foto e quindi una lunga discesa fino ad Auronzo di Cadore; scalata al passo di Sant'Antonio, poi direzione Padola e passo Santa Croce, infine discesa verso Sesto nei cui pressi, per non farci mancare nulla, il meteo ci ha regalato un violento scroscio fino a San Candido; infine arrivo a Dobbiaco con 95 chilometri percorsi.

Il quinto giorno, partenza per il ritorno a casa, con i nostri atleti visibilmente stanchi, ma anche molto soddisfatti per le imprese compiute. Giusto per dare un'idea, ecco alcune cifre: 378 chilometri percorsi nei tre giorni in poco più di 17 ore, con un dislivello totale superato di 5500 metri. Dai numerosi commenti espressi durante il viaggio di ritorno sull'organizzazione del viaggio, e su come eventualmente migliorarla, è emerso che l'esperienza vissuta è stata giudicata da tutti positiva, giungendo così all'idea di riproporla l'anno prossimo magari cercando di coinvolgere un numero maggiore di persone.

Lucio Brughiera

 Foto scatta al lago di Misurina.