LE MIE PRIME FS

Il socio Guido Pasini in questo suo scritto ripercorre le tappe della sua carriera ferroviaria iniziata con la qualifica di Capo Stazione, assunto per concorso pubblico dal 1970. Dopo sei mesi di corso ebbe come sua prima destinazione di servizio la stazione di Vaiano, piccolo e disagiato impianto posto sulla direttissima Bologna - Firenze.

Il sig. Titolare si lamentava dell'arredo del suo ufficio, povero e in male arnese, forse anche sapendo che il babbo, data la sua posizione lavorativa, avrebbe potuto fare qualcosa al riguardo. Io riferii tale desiderio al babbo che in poco tempo inviò a Vaiano un carro pieno di mobili per ufficio: una bellissima tavola, un altrettanto bell'armadio, due poltroncine tali da rendere l'ufficio degno di un Capo Reparto e inoltre una sedia tipo Savonarola per il DM.

Il tutto con il reso dei mobili dismessi, tipo l'odierna rottamazione: un tavolo per un tavolo, una sedia per una sedia... anche se mal ridotte o addirittura a pezzi. Non era infrequente che lo scalo di Bologna San Donato non ricevesse perché intasato di treni e perciò i DCO disponevano di fermare i treni lungo le stazioni della linea. Avendo la stazione di Vaiano un lungo binario atto alle precedenze, più volte mi capitò di ricoverare lunghi treni e di far ripartire i locomotori isolati. In una occasione fu fermato un treno merci che aveva, oltre ad altre merci, quattro carri per il trasporto di pecore e rimase per più giorni sotto il sole e senza foraggiamento.

Le povere bestie si lamentavano emettendo strazianti belati; noi potemmo solo cercare di rinfrescare quei poveri animali con l'acqua passata attraverso le luci dello steccato in cui erano stipate. Da alcuni contadini rimediammo qualche balla di erba che riuscimmo a infilare tra le assi dello steccato. Dopo ripetute insistenze il Titolare riuscì a far ripartire l'intero convoglio. Come saranno arrivate a destinazione quelle disgraziate bestiole?

Vaiano ha la particolarità di trovarsi rispetto alle due stazioni limitrofe (lato Bologna la stazione Vernio - Montepiano - Cantagallo e lato Firenze la stazione di Prato) al culmine di una salita che vanta una pendenza da ambo i lati del 12 per mille; perciò molti convogli pesanti arrancavano e soprattutto il nuovo locomotore E444 (tartaruga) slittava malgrado la sabbia che i macchinisti gettavano sui binari dall'apposita sabbiera, per cui i DCO si raccomandavano di far trovare tutti i segnali a via libera.

Valeva lo stesso trattamento anche per un convoglio raccomandato, trainato in doppia trazione da due locomotori 645: era il treno che trasportava le tramogge cariche di granaglie di Ferruzzi; non era un convoglio lungo, massimo sei carri, ma molto pesante che circolava in piena notte.

Guido Pasini