C'ERA UNA VOLTA LA CUCINA ECONOMICA

La cucina economica venne inventata in Inghilterra nella prima metà dell'800. Questa particolare cucina è così chiamata perché era provvista di moltissimi accessori, veniva utilizzata per diversi usi domestici e permetteva di consumare meno combustibile rispetto al camino. Essa è in ghisa e terra refrattaria; è costituita da una piastra principale dello spessore di 2,5 cm circa sulla quale si appoggiano le pentole e i vari oggetti che devono essere riscaldati.

La cucina economica ha un'altezza di cm 80 circa e le dimensioni della piastra sono di 150 cm di lunghezza per 70 cm di profondità. È provvista di uno sportellino principale nel quale si brucia la legna o il carbone e di un cassettino sottostante, estraibile, nel quale si ammucchia la cenere che viene poi buttata via; altri due vani con sportelli servono per cuocere e riscaldare le vivande. La parte inferiore della cucina, in cui si trova il vano scaldavivande, è la parte più fredda, mentre la piastra in ghisa è quella più calda per il semplice motivo che il calore tende a salire.

La cucina è provvista di canna fumaria per fare uscire il fumo. Sulla piastra in ghisa si trovano dei cerchi estraibili di diversa grandezza, che permettono alle pentole di incastrarsi perfettamente a contatto con la fiamma. Per estrarre i cerchi e ottenere un foro adatto alla grandezza della pentola, si utilizza una leva lunga cinquanta centimetri, che permette di non scottarsi. Sulla piastra si trova una bacinella estraibile nella quale si mette l'acqua da riscaldare.

Il calore della cucina economica non si disperde come quello del camino, ma riscalda l'ambiente; per questo la cucina è il luogo dove la famiglia passa la maggior parte del tempo. Sulla piastra della cucina economica si appoggia anche un particolare ferro da stiro che viene riscaldato dal calore e col quale si può stirare la biancheria.

Attaccato alla canna fumaria si trova spesso anche uno stendi biancheria formato da stecche mobili sulle quali si stendono i panni per farli asciugare più velocemente.

Duilio Ganzaroli