A volte, può capitare di chiudere gli occhi per pensare al Natale. Generalmente, in quei casi, si evocano le consuete calde immagini di abeti illuminati a intermittenza, di romantici presepi, di doni impacchettati in lucente carta rossa, di strade ornate di luminarie, di negozi e, magari, può capitare di ricordare una certa riunione famigliare in occasione di una cena; una cena ormai lontana nel tempo, che allora era stata vissuta come ogni altro precedente convivio natalizio, ma il cui ricordo oggi, per chissà quali e quanti dei mille possibili motivi, è diventato straordinariamente prezioso.
Il Natale è così: capace di metterci sempre in un particolare stato d'animo, di infonderci speranze e di evidenziare le nostre tristezze. È così, il Natale, e per subirne la magica influenza non è necessario essere tra i credenti più fervidi; per sentirsene coinvolti, basta farsi sfiorare da quella festa e lasciarsi un poco andare.
Duilio Ganzaroli