Il socio Virginio Cupioli (Tonino), classe 1926, pensionato FS, ricorda aspetti di vita della sua gioventù che gli sono rimasti particolarmente impressi nella memoria, in questo caso la bachicoltura.
Nel contado riminese, retaggio di secoli, era praticata la sericoltura per la produzione della seta greggia da bachi; la lavorazione e il commercio erano fiorenti per la notevole professionalità dovuta all'allevamento molto diffuso. Di questo sono testimoni le numerose piantagioni di gelsi in parte ancora esistenti, le cui foglie costituiscono l'alimento dei bachi.
Le larve, poggiate su graticci di canna palustre, quando mangiavano, producevano un brulicante ronzio. Dopo quattro mute producevano la seta chiudendosi nel bozzolo; persone esperte specializzate provvedevano al ciclo riproduttivo delle larve per darle in consegna nelle case di privati affinché le alimentassero per poi ritirare il bozzolo. In famiglia questa esperienza fu fatta solo poche volte perché il compenso era esiguo.
Virginio Cupioli