AJO IN SARDEGNA

È noto e risaputo che il mitico DLF mette in cantiere gite e viaggi a bizzeffe.
In questo maggio strano e capriccioso della Sardegna il tour si presenta allettante ma gravoso.
Si parte la mattina tardi per Lucca città per abbeverarci e gustare le notevoli beltà.

Visitiamo e perlustriamo le innumerevoli chiese dallo stile efficace e dall'arte palese.
Ammiriamo in Cattedrale Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia capolavoro perfetto,
mentre le terrecotte invetriate dei Della Robbia la famiglia ci destano stupore e meraviglie:

san Cristoforo, san Frediano San Michele in Foro ci strappano un ooooh di ammirazione in coro.
Merito ed onore va attribuito a Vannini guida saggia, esperta e dai gusti fini.
E che dire della prof. Battistoni assistente precisa, puntuale ed estremamente competente?

Indi in rotta per Livorno porto che per la Sardegna ci garantisce il trasporto,
visto che il prode comandante Schettino ha cambiato mestiere e non fa più l'inchino.
A Golfo Aranci si sbarca di buon'ora pieni di zelo per proseguire ancora

e giungere al masso trachitico dell'Elefante per una foto ricordo seduta stante.
Splendida la veduta del promontorio di Castelsardo ma raggiungere la cima è veramente un azzardo.
Abbiamo percorso vicoli, scalinate e stradette per arrivare a bar, negozi e chiesette

ed infine fra i gitanti persi e quelli ritrovati al pullman fortunatamente siamo tornati.
A Su Nuraghe pranzo appetitoso prima di riprendere il percorso tortuoso.
Della giornata ultima tappa è Alghero che non solo parla sardo ma anche straniero.

Al seguito delle nostre guide a tratti turbolente scopriamo del gotico l'aspetto più valente.
Giunti al Santuario di Saccargia di mattina ci compiacciamo degli affreschi di arte sopraffina
per non parlare della prestante romanica struttura che si ispira alla pisano-bicromica cultura.

Si riparte di gran lena per il nuraghe Losa che perlustriamo nella sua dimensione grandiosa.
Questo giro della Sardegna è invitante anche se impegna.
Ci stupiamo che forestieri venuti da lontano amino ed apprezzino ciò che noi abbiamo a portata di mano.

Al Mistral 2 di Oristano più che pranzare divoriamo.
Raggiungiamo di Isarutas la spiaggia di quarzo e per non sprofondare dobbiamo fare un balzo.
Di san Giovanni in Sinis la Chiesa paleocristiana pare che goda nel mondo di grande fama.

Un divertente trenino ci porta a visitare i resti di Tharros, città morta.
L'antico insediamento fenicio, poi punico e romano ci emoziona per il sito strano:
davanti il mare dietro la torre ad ogni dove lo sguardo felice corre.

A Barumini ci accoglie il Su Nuraxi complesso nuragico veramente maxi.
Eretto con massi di basalto e arenaria per conquistarlo quasi ci manca l'aria.
Del grande tholos di tre camere sovrapposte ne restano oggi due sicure e toste.

Indi si procede di Cagliari alla volta oltrepassando una storica porta:
arriviamo alla parte più antica su un'altura vediamo saline, monte Urpinu e Sella del diavolo tra la frescura.
Dopo la cattedrale della provincia il palazzo decorato con tale maestria da togliere il fiato

si passa di Bonaria al santuario che fa miracoli grazie al Rosario.
Visitiamo il museo etnografico a Nuoro con costumi, maschere e tanto oro.
In seguito ci appare Orgosolo di murales colorata, ma dopo aver fatta una abbondante mangiata.

Ultimo giorno ci si imbarca dopo una cena assai parca.
Notte in mare ed al mattino presto pronti ad approdare.
E via alla volta di Pistoia dove con le chiese si fa il pieno di gioia, ma la cosa più fenomenale

sono le ceramiche dell'ospedale. E per finire, ma non vi sembri strano una notizia è arrivata dal Vaticano:
quale riconoscimento per tanta devozione un assegno ci sarà inviato come sponsorizzazione,
mentre di un duomo o chiesa la visita sommaria ci garantirà ab aeternum l'indulgenza plenaria.

Asibiri (arrivederci) Sardegna!
(12 -17 Maggio 2015)

Germana Stacchini
Rita Cupioli