VIVANDE IN ALTRI TEMPI

Il socio Virginio Cupioli (Tonino), pensionato FS, ex Capo Stazione Superiore, classe 1926, rievoca in questo suo scritto consuetudini alimentari in uso nella propria famiglia quand'era ancora bambino.

Mio padre, uomo forte e di buon appetito, era ghiotto di minestra fatta con i fagioli schietti con le cotiche; nella fondina immergeva la piada e la cipolla cruda tritata. Era un cibo economico, sostanzioso e saporito, che negli anni successivi di benessere sarebbe diventato una specialità. La mamma lo preparava spesso durante la settimana perché era un cibo che dava molte energie.

Tuttavia ai bambini non piaceva, non gradivano un cibo così sapido e grezzo; in particolare io, costretto a mangiarlo non essendoci altro, maturai una nausea naturale al solo sentire l'odore dei fagioli bolliti.

Saltuariamente d'inverno, la mamma preparava la pulenta se tulir (polenta sul tagliere): veniva cotta in un paiolo di rame nella rola (caminetto) al fuoco di tizzi di legno e sterpi, mescolata continuamente durante la cottura con un rametto di fico fresco a tre punte, stesa sul tagliere e poi spalmata di sugo di carne o di fagioli e formaggio. Tutta insieme la famiglia riunita attorno al desco fumante consumava la squisita leccornia.

Quasi tutte le domeniche, per il pranzo festivo, venivano sacrificati un pollo o un coniglio; per me era triste udire lo zigare del coniglio quando veniva ucciso perché lo avevo visto nascere e crescere e si può dire che vi fossi affezionato.

Virginio Cupioli