RIPARTENZA

Nello scorso numero, sempre su queste pagine, si era comunicata la notizia che la Sede Centrale DLF, tramite il suo presidente, Oliviero Brugiati, aveva trasmesso i primi di luglio una nota scritta al DLF di Rimini con la quale si autorizzava al rinnovo dei contratti di sub locazione. Era il messaggio tanto atteso per rimettersi in moto e uscire da una situazione che si stava facendo seriamente critica.

I soci che non sempre seguono attentamente le vicende della nostra associazione devono sapere che le aree e i fabbricati d'insediamento del DLF sono in affitto dall'anno 2003, prima erano assegnati in comodato d'uso gratuito, affittate alla Società Patrimonio DLF Roma la quale le sub affitta al DLF di Rimini dando la facoltà a quest'ultimo a sua volta di sub locare.

Gli immobili assegnati dal Gruppo FS ai Dopolavoro Ferroviario hanno subito, in quest'ultimo decennio, sorti diverse. Una larga maggioranza di questi è stata, in più fasi, acquistata dall'Associazione Nazionale DLF tramite la sottoscrizione di mutui i cui pagamenti sono stati poi girati ai DLF interessati. Un altro terzo circa di DLF, le cui strutture ricadono all'interno d'impianti ferroviari, sono stati considerati dalla proprietà incedibili (il caso più vicino a noi è quello di Ravenna), quindi soggetti a contratti di locazione.

Un'altra minoranza d'immobili, che riguardava una dozzina di DLF fra i quali era stato inserito quello di Rimini, erano stati posti in una cosiddetta fascia di valorizzazione. Il nodo per questi ultimi si è sciolto solo recentemente: così parte di questi DLF ha dovuto rinunciare ai loro insediamenti mentre altri, come per il DLF di Rimini, sono stati risparmiati e sono rientrati fra quelli affittabili.

Lo slittare dei tempi e il contratto d'affitto precedente scaduto al 31 dicembre 2014, ha pesantemente penalizzato la nostra associazione. Già da qualche anno si era all'erta per l'approssimarsi di questa scadenza che poteva risultare fatale per le sorti del DLF e come non confessare, ora con il pericolo alle spalle, che nell'ambiente non albergava di certo la fiducia.

Influenzati in questo dal precedente di Cesena dove si era stati costretti, nel 2010, ad abbandonare il circolo bar dopo l'iperbolica cifra che ci era stata richiesta da RFI SpA per il rinnovo del contratto d'affitto. Una cifra che a pieno regime sarebbe lievitata a quasi sei volte di quanto percepito come canone annuo dagli ultimi gestori, che fra l'altro avevano rinunciato al proseguimento dell'attività perché quello che pagavano lo consideravano esagerato. Per inciso oggi quell'immobile, abbandonato al degrado, si mostra in una desolante, spettrale rovina.

Per i citati motivi gli ultimi anni, quelli che hanno preceduto la scadenza contrattuale del 31 dicembre 2014, sono stati contrassegnati dall'immobilismo sul piano degli investimenti, effettuati solo se considerati strettamente necessari. Si sono accumulati così ritardi per riqualificare impianti sportivi e ricreativi. Ora tanti interventi rinviati bussano prepotentemente alle porte.

Il DLF di Rimini però, in questa fase, non è certo in grado di sostenere l'impatto di tutti i progetti che sono stati messi in cantiere per le varie gestioni. Solo per citarne alcuni: realizzazione di una terza sala al Cinema Settebello; copertura di un altro campo tennis con struttura pressostatica e passaggio dal riscaldamento a gasolio a quello a metano; ampliamento del vano cucina al chiosco bar estivo; attrezzare convenientemente l'area destinata ai camper nel parcheggio di via Roma loro destinato e nuovo arredo urbano; ecc.

La carenza di risorse per fronteggiare di colpo tutte o in parte le citate esigenze d'interventi deriva molto dal mancato puntuale rinnovo del contratto di locazione. Ritardo che si è riflesso sul comportamento dei conduttori che, privi a loro volta di contratto, hanno smesso dai primi dell'anno di pagare il DLF. Alcuni di questi a dire il vero lo avevano già fatto da molto prima della scadenza del 31 dicembre 2014, con un caso limite di alta morosità per il quale si è attivata la procedura di sfratto.

Ora, dove possibile, saranno riallacciati i nodi con i vecchi conduttori oppure con altri con la stipulazione di nuovi contratti per rientrare quanto prima nella normalità. I nuovi impegni d'investimento con cui confrontarsi non sono di certo fuori portata perché ora sono state acquisite garanzie fondamentali, cioé la certezza di rimanere in questo sito per almeno altri dodici anni, importante è procedere con oculatezze stabilendo delle priorità e agire conseguentemente con misura.

Giovanni Vannini