VERSIONE DI STORIA CITTADINA

All'inizio del secolo scorso, l'avvocato Oreste Cavallari, repubblicano riminese, ci lasciò memoria della situazione politica cittadina del tempo, con questa relazione.

Alle elezioni del 1900 i riminesi elessero il genovese garibaldino Federico Gattorno, con 1.513 voti su 1.596 votanti. E per quattro volte, fino al 1913, Gattorno sarà il deputato di Rimini. Con Gattorno si interruppe la tradizione che vedeva un liberale riminese in Parlamento dal 1860.

Le sinistre - repubblicani, socialisti e radicali - non riuscivano qui a prendere il Comune e quella volta che lo presero con Frontali sindaco, lo tennero per poco. Erano i liberali, or tirati dai clericali or dai monarchici, che tenevano la città prima con Duprè poi con Facchinetti. Una ben strana situazione per una città che si esprimeva a doppio: qui moderata, a Roma rivoluzionaria.

Liberali? Si, ma della Madonna del Rosario! Tuonavano da sinistra. Rimini? Un covo di preti reazionari! Rincaravano i repubblicani. Repubblicani e socialisti? Settari e soprattutto massoni! Si rispondeva da destra.
I repubblicani ai socialisti: voi combattete solo il capitalismo! Non basta: dobbiamo abbattere la monarchia e il capitalismo! I Socialisti rispondevano: voi repubblicani non andate più in là della pregiudiziale monarchica.

Ibrido connubio di conservatori e radicali, tutti ugualmente massoni e massoneggiati! Mugugnavano i destrissimi, cioé i cattolici che per il non expedit* eran costretti a masticare amaro. Vedevano nero dappertutto, ossessionati dalla massoneria alla quale davano più forza di quella che non avesse in realtà.

* Formula usata dalla Chiesa romana per dissuadere i cattolici dal partecipare alla vita politica dello Stato italiano dopo la presa di Roma (1870) e fino all'inizio del secolo XX.

La Redazione