Il mio turno notturno iniziava alle 21.00 e terminava alle 6.00 del giorno seguente. La notte dell'11 luglio 1982 nello stadio Bernabeu di Madrid si disputava la partita della finale fra la Germania Ovest e l'Italia, del Campionato del Mondo di Calcio.
Non sono mai stato particolarmente attirato dal calcio, di cui mi bastava conoscere il risultato finale. Il mio sport preferito è sempre stato il ciclismo, pertanto, in quell'occasione, per permettere al collega smontante di godersi la partita, anticipai alle 20.00 l'inizio del mio turno notturno, con la promessa che sarei stato ricompensato con il cambio alle 05.00.
Il treno Espresso Pescara - Monaco delle ore 20.00 era in forte ritardo e sotto le pensiline si erano radunati molti viaggiatori. Nell'Ufficio Telegrafo, adiacente all'Ufficio Movimento, il Capo Gestione di servizio era inoperoso e con la radio ascoltava la radiocronaca della partita. A un certo punto un urlo di gioia ruppe la calma piatta della serata: l'Italia aveva segnato con Rossi.
Non so bene quale molla mi fece pigiare il tasto dell'altoparlante, forse per il fatto che erano tanti i tedeschi sotto la pensilina, forse un atto di rivalsa nei loro confronti, che annunciai: a Madrid, Italia 1 Germania 0, gol di Rossi. Mi pentii immediatamente, ma ormai l'avevo fatto! Mi aspettavo che un agente Polfer venisse in Ufficio a rimproverarmi, ma non fu così, probabilmente anche loro erano in tutt'altre faccende affaccendati (chi vuole capire, capisca).
Mi sembrò che sul piazzale i viaggiatori, almeno quelli italiani, gradissero l'informazione. Dodici minuti dopo il secondo gol di Tardelli e, visto che ormai avevo incominciato, rifeci l'annuncio: Italia 2 Germania 0, gol di Tardelli. Questo fece esplodere le pensiline. Quando ci fu il gol di Altobelli e il mio terzo annuncio: Italia 3 Germania 0, gol di Altobelli, si sentirono anche applausi e grida di gioia; un gruppetto sotto la pensilina verso sud rimaneva silenzioso: erano i crucchi che attendevano l'Espresso che in coda aveva le carrozze per Monaco. Dopo due minuti Breitner per la Germania segnò il gol della bandiera, e di nuovo l'annuncio: Italia 3 Germania 1, gol di Breitner, ma ormai la partita volgeva al termine.
Lato città, sulla via Dante e sul piazzale Cesare Battisti, iniziò la festa con caroselli, bandiere tricolori e clacson suonati ininterrottamente. Non so bene cosa mi sia scattato in testa quella notte: si vede che l'orgoglio nazionale, in quel frangente, prevalse sul rigore imposto dal ruolo che svolgevo. Non ci fu nessuna conseguenza per gli annunci... fuori luogo.
Guido Pasini