UN UOMO, UNA STORIA

ENRICO MARACCI Rimini 1887 - Faenza 1944 - Ricerca storica a cura di Daniele Celli.

Ringraziamenti
Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno dedicato tempo e permesso di reperire notizie e importanti documenti, rendendo possibile ricostruire cosa avvenne nel tragico giorno del 10 Marzo 1944:
innanzi tutto Edda Maracci, classe 1927, e Mario Pio Renato Maracci, classe 1934, figli di Enrico Maracci;
Antonio Angelini (Rimini) che segnalandomi il libro di Vito Antonio Milano ha stimolato la mia curiosità, dando il via a questa ricerca;
Massimo Valli (Faenza) che mi ha fornito la base documentale della ricerca;
Angelo Emiliani (Faenza);
Maurizio ... e Massimo ... (Rimini) che non vogliono figurare, ma che non posso non menzionare in quanto mi hanno sempre molto aiutato nelle mie ricerche;
Giovanni Vannini del Dopolavoro Ferroviario di Rimini;
Alfredo Pecci, di Croce di Montecolombo, ferroviere;
Montanari Gino Sulfanel (Rimini);
Sergio Ragni Ragn (Rimini);
Giancarlo Ragni Ragn (Rimini).

Introduzione
La storia che vi accingete a leggere è una breve cronaca di come si è sviluppata la ricerca su cosa è accaduto a uno dei numerosi riminesi che ha perso la vita durante la Seconda Guerra mondiale. Il protagonista è un ferroviere che abitava in Piazza Malatesta. Questo è quanto è emerso dalle ricerche.

Durante la lettura del libro I ragazzi che fummo: prima, durante, dopo la bufera di Vito Antonio Milano, che mi ha segnalato Antonio Angelini classe 1921, alla pagina 42 ho trovato scritta una notizia che ha stimolato la mia curiosità:

... La Repubblica Sociale aveva intanto bandito l'arruolamento dei giovani d'obbligo alla leva delle classi 1925 e inizio di quelli della classe 1926 a cui io appartenevo. Molti giovani, per ovviare a tale increscioso obbligo, ... pensarono di farsi assumere nella Milizia Ferroviaria. ... feci anche io così, ... Era l'inizio del 1944, il periodo più tenebroso per l'Italia e per Rimini in particolare, martellata dai continui bombardamenti ... Per l'assunzione, dovendomi recare all'Ispettorato Sanitario di Bologna, per la regolamentare visita medica, partendo di notte dalla stazione di Santarcangelo, giacché quella di Rimini era fuori servizio, incappai in un mitragliamento di aerei in picchiata che mi videro costretto a rifugiarmi in un fossato fuori dalla stazione. Per allontanarmi da quella pericolosa situazione, riuscii a salire su di un treno merci che mi traghettò fino a Bologna, dove poi appresi che quel treno era proprio quello preso di mira dai mitragliamenti e, per di più, carico di materiale bellico. Nella stazione di Faenza, nella stessa notte, fu mitragliato un altro treno merci dove trovò la morte il macchinista Enrico Maracci, mio vicino di casa e che ben conoscevo.

Leggendo quelle righe, mi è venuto il desiderio di approfondire quella storia. Avrei voluto sapere di più di quella persona e di come erano andate le cose quel giorno, magari parlando con uno dei familiari di Maracci, che spero risiedano ancora a Rimini. La storia di quel macchinista, era una delle tante piccole storie che si sono consumate nella nostra città. Quell'uomo aveva perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro di macchinista nelle ferrovie. Un incarico pericoloso durante il periodo bellico.

Come prima cosa, sono andato negli uffici del cimitero, per verificare se era presente la tomba del sig. Maracci e ne ho avuto subito la conferma. Una persona di nome Enrico Maracci, classe 1887, era deceduto il 10 Marzo 1944. Doveva essere sicuramente lui. Non penso a un caso di omonimia, quel cognome è poco presente nella nostra città.

Il passo successivo della ricerca è stato quello di verificare se il suo nome compariva nell'elenco dei Caduti Civili Riminesi, preparato dal Comitato fra le Associazioni Combattentistiche e d'Arma locali. Sono a disposizione del pubblico almeno tre copie di quel volume, una è presente nella cappella dedicata ai caduti in guerra nel Duomo, una copia si trova nella cappella dedicata ai caduti in guerra nel nostro cimitero (eseguita su supporto metallico da Bruno Militi, e una in biblioteca.

Consultando la lunga lista, che comprende ben 738 nominativi di nostri concittadini deceduti durante il periodo bellico, ho potuto constatare che il nome di Maracci vi compariva al progressivo n. 438.

Daniele Celli
1° Episodio