UN GIORNO OBBROBRIOSO: 8 SETTEMBRE 1943

La mia tragedia giovanile iniziò a Roma dove ero comandato per un servizio. Nella bolgia di una grande caserma dove regnava il caos più assoluto, fui invitato a consegnare a un'armeria la pistola d'ordinanza. Vidi militari tristi e sbigottiti gettare via le stellette, gradi, mostrine e fuggire verso Roma Termini, assalire tutti i treni diretti al Nord a migliaia, anche aggrappati ai respingenti di vagoni e carri merci, con la solidarietà dei ferrovieri, mentre un re disertore era in fuga verso sud con i suoi generali per imbarcarsi diretto in Egitto!

Io, nella mia ingenua credulità, pensavo che a Mantova, sede del mio comando, esistesse ancora un poco di ordine, ma i militari germanici avevano già occupato la rete ferroviaria diretta al Brennero. Rinunciai all'impresa e, vicinissimo alla stazione di Reggio Emilia, dolcemente il treno rallentò, si fermò per pochi secondi e anch'io come altri avevano fatto in precedenza, mi gettai giù dalla scarpata, attraversai una piccola strada e mi trovai davanti ad un portone. Da una finestra si affacciò una ragazza che con voce quasi implorante mi disse ripetutamente: Vieni su! Rapido salii le scale e, accogliendomi con un sorriso, disse: Tra poco arriverà mio padre, lui sa cosa fare per te.

Infatti venne e dopo un rapido cenno di saluto entrò in una stanza, uscendone con una divisa grigio-ferro e un berretto da ferroviere con intorno una greca rossa, scarpe nere, il tutto usato ma dignitoso. Ridiscesi con lui e salimmo su una torretta metallica posta davanti alla tettoia della stazione da dove osservai i militari tedeschi pronti a deportare e anche a far morire in Germania. Poi mi disse: Sii disinvolto, fingi di essere un mio dipendente, tra poco arriverà un treno diretto verso Bologna - Firenze - Roma.

Così avvenne, mi fece salire sul carro postale dicendomi ancora: Cerca di spostare i giornali, posta, pacchi durante le fermate. Impossibile un cenno di ringraziamento o di saluto! Il mio viaggio assai lento terminò ad Indicatore (AR); oltre, la ferrovia era interrotta. Proseguii a piedi verso casa. Fu un altissimo esempio di patriottismo e di valore civile.

Benedetto Gallina (Arezzo)