UN ME 323 A GABICCE 2

Il socio Daniele Celli prosegue il racconto sulla ricerca storica relativa a una sciagura aerea avvenuta a Gabicce, nel lontano 1943, che interessò un aereo da carico tedesco ME 323.

Ho chiesto a Giuseppe quando, secondo lui, poteva essere successo questo fatto. Mi ha risposto che per quanto ricordava doveva essere stato nei primi mesi del 1944, perché aveva terminato gli studi proprio l'anno prima. Logicamente è impossibile per un bambino ricordare la data esatta di un certo avvenimento, se non tenendo un diario dei propri ricordi e lui non l'aveva fatto.

Nell'ascoltare quel racconto, mi sono subito chiesto come mai un pilota facesse volare un aereo di quella mole, così basso sul mare. Doveva avere dei problemi perché, per quello che ne so io, in caso di scarsa visibilità, la prima cosa da fare è quella di portarsi a una quota di sicurezza, maggiore a quella degli ostacoli che si possono incontrare lungo la rotta e Gabicce nel suo punto massimo raggiunge la quota di 221 metri slm. Probabilmente il pilota non pensava di trovarsi in quella posizione e di avere di fronte quella collina.

Molto interessato a questa storia, ho chiesto ad alcuni miei compagni di scuola, originari di Cattolica, se tra i loro parenti vi fosse qualcuno che ricordava questo fatto ma purtroppo non sono riuscito a trovare nessun riscontro. Navigando in rete, in cerca di una traccia, ho trovato un interessante sito: www.aviazionemarche.org che tratta argomenti di carattere aeronautico relativi alla Regione Marche.

Tra gli articoli presenti nelle pagine, ce n'erano alcuni sulla presenza dell'aviazione militare, italiana, tedesca e alleata, relativi al periodo bellico. Perché non provare a chiedere a loro se avevano mai sentito parlare di questo fatto?

Così ho inviato una richiesta di aiuto a Lucio Lucci, uno dei sei componenti del gruppo di ricerca. Lui molto gentilmente mi ha risposto riferendomi di non essere a conoscenza di questo episodio, ricordava però di avere trovato e conservato durante le sue ricerche, un articolo di giornale sul funerale di alcuni aviatori tedeschi, avvenuto a Pesaro in data 20/12/1942. Nell'articolo del Il Corriere dell'Adriatico, non era menzionato né quanti fossero gli aviatori, né dove fosse avvenuto l'incidente e nemmeno il tipo del velivolo precipitato. Non sembrava essere direttamente collegata alla mia ricerca, essendo questo caso precedente di almeno un anno rispetto a quanto riferitomi da Fabbri, ma era una notizia ugualmente interessante e ne ho preso nota.

Dopo questo contatto, per diverso tempo non sono più riuscito a trovare altri elementi su questo incidente, così ho riposto la ricerca nel cassetto, ma non nel dimenticatoio. Parlando con le varie persone incontrate durante le ricerche, ho sempre chiesto a tutti di quell'episodio ma purtroppo nessuno ne era a conoscenza. Questa storia era divenuta un tarlo che mi lavorava sempre in testa e volevo toglierlo di lì ad ogni costo.

Rassegnato sono tornato a svolgere le mie solite ricerche in attesa di avere la fortuna di trovare chi potesse aiutarmi, ma sapevo benissimo che non è sempre possibile ottenere soddisfazione ai propri desideri.

Alcuni anni dopo ho incontrato Umberto Palmetti di Gabicce, un ex sindacalista che fa parte dell'ANPI di Pesaro. Anche a lui ho rivolto la solita domanda che faccio a tutti quelli con cui riesco a parlare nelle mie ricerche: Ha mai visto cadere un aereo durante la guerra? La sua risposta è stata negativa, però ricordava che un suo vicino di casa, un po' di tempo addietro gli aveva raccontato di avere assistito alla caduta di un aereo molto grosso sulla collina di Gabicce.

A sentire quelle parole mi si sono illuminati gli occhi e gli ho chiesto se mi poteva mettere in contatto con quella persona, se era possibile incontrarla. Palmetti lo avrebbe chiamato in giornata e mi avrebbe fatto sapere. In serata ci siamo risentiti e mi ha riferito che la persona cercata, purtroppo era partita per una vacanza in montagna organizzata dal comune e prima di quindici giorni non sarebbe tornata. Avevo aspettato tanti anni, potevo aspettare ancora due settimane.

Dopo alcuni giorni Palmetti mi richiama per mettermi al corrente che un altro suo vicino, Bruno Baldelli, era stato testimone di quell'evento e mi dava il suo numero di telefono. Era venuto fuori addirittura che questo signore non era nemmeno l'unico testimone perché Umberto, facendo mente locale, ricordava di conoscere anche una terza persona che proveniva sempre da quella zona e ora abitava poco lontano da lui.

Finalmente era venuta fuori una buona traccia. Ho immediatamente telefonato a Baldelli per fissare un appuntamento e, vista la sua cortese disponibilità, anche per andare a fare un sopralluogo sul posto. Volevo identificare con esattezza l'area dove era caduto l'aereo per metterne al corrente l'amico Enzo Lanconelli, anche lui molto interessato a questo genere di argomenti.

Lanconelli, di Bagnacavallo, unitamente ai fratelli Fabrizio e Andrea Raccagni, ha scritto l'interessantissimo libro Aerei Perduti - Romagna 1942-1945, nel quale i tre hanno censito e localizzato gran parte degli aerei che durante la Seconda Guerra Mondiale sono precipitati in Romagna (vedi sito: www.aereiperduti.net).

I tre hanno anche partecipato a numerosi recuperi di velivoli militari italiani, tedeschi e alleati, rimasti per decenni nel sottosuolo, vista l'impossibilità di quel periodo di poterli recuperare per la notevole profondità che avevano raggiunto.

Daniele Celli
continua